L’evento sarà trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, in collaborazione con Rai 3 Umbria
Mai come oggi l’attenzione dell’Umbria dell’Italia e del mondo intera sarà rivolta verso di noi: migliaia di persone attraverseranno i circa 24 chilometri che separano Perugia da Assisi, portando con sé una bandiera dalle dimensioni imponenti, in una giornata che si annuncia splendida e carica di significati.
Si stimano oltre 50.000 partecipanti alla Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità, con un duplice obiettivo: chiedere la pace e denunciare quel che viene definito “genocidio” nella Striscia di Gaza. L’evento acquisisce un rilievo ancora maggiore perché si svolge pochi giorni dopo la firma dell’accordo di “cessate il fuoco” tra Israele e Hamas, evento che ha posto il presidente USA Donald Trump sotto i riflettori internazionali per il suo ruolo di mediatore.
Tra gli ospiti attesi, Maher Nicola Canawati, sindaco di Betlemme, che è arrivato in Umbria in forte ritardo dopo essere stato trattenuto per oltre tre ore dalle autorità israeliane all’aeroporto di Tel Aviv, interrogato con l’intento di impedirgli la partecipazione alla Marcia. Il blocco è stato sbloccato solo grazie all’intervento diplomatico di vari Consolati europei. Il primo cittadino di Betlemme è stato accolto ad Assisi dal sindaco Valter Stoppini.

La presenza del sindaco di Betlemme, Maher Nicola Canawati, aggiunge un valore umano e politico notevole: testimonia, con la sua stessa difficoltà a partecipare, quanto sia ancora lunga e accidentata la strada della libertà di movimento e del dialogo.
La partenza ufficiale è prevista alle 10:30 da Bastia Umbra, ma già dalle 7:30 ai Giardini del Frontone di Perugia si è assistito a un movimento continuo verso il luogo di raduno: il numero dei partecipanti cresceva di momento in momento. In mattinata, Massimiliano Presciutti (presidente della Provincia di Perugia e neo presidente del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e la fraternità) ha sottolineato l’importanza della “Marcia delle bambine e dei bambini per la pace”, che precederà la Marcia centrale.
Parallelamente, Beppe Giulietti, fondatore di Articolo 21, ha sollecitato le istituzioni umbre a riconoscere con onorificenze civili Flavio Lotti e la Fondazione PerugiAssisi per il loro costante impegno nella promozione della pace. Giulietti ha ricordato che le iniziative legate alla Marcia “non sono esibizioni mediatiche, ma gesti concreti di impegno civile”.

Protagonista indiscusso, Flavio Lotti ha commentato l’intesa recentemente raggiunta: «Quello che abbiamo davanti non è un accordo di pace, ma un cessate il fuoco. È un’occasione per liberare persone ancora prigioniere. La pace vera arriverà solo quando saranno riconosciuti i diritti e la dignità dell’altro popolo». Lotti ha poi aggiunto: «Non ci arrenderemo: sappiamo che tutto dipende dalla volontà politica. Anche il Muro di Berlino sembrava impossibile da abbattere, poi qualcuno disse basta».
Alle 13:30, alla Rocca Maggiore di Assisi, si aprirà il convegno intitolato “Fermate il genocidio a Gaza!” con interventi di rilievo: Francesca Albanese (Relatrice speciale ONU sui diritti umani nei territori palestinesi occupati), Canawati, lo storico e critico d’arte Tomaso Montanari, attivisti palestinesi, giornalisti e operatori umanitari. Il programma del pomeriggio prevede numerosi interventi fino all’arrivo della Marcia attorno alle 15:00.
L’evento sarà trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, in collaborazione con Rai 3 Umbria, che ha predisposto collegamenti costanti da Perugia ad Assisi, con interviste e commenti sui protagonisti presenti.

La Marcia Perugi-Assisi 2025 si conferma, ancora una volta, un appuntamento di straordinario valore civile e simbolico. In un momento storico in cui il mondo appare smarrito tra guerre, tensioni internazionali e crisi umanitarie, la manifestazione umbra richiama con forza il principio più semplice e al tempo stesso più difficile da realizzare: la pace.
Quest’edizione assume un rilievo particolare non solo per l’imponente partecipazione popolare — oltre 50 mila persone — ma anche per la coincidenza con gli sviluppi geopolitici in Medio Oriente. Il recente “cessate il fuoco” tra Israele e Hamas, presentato come un primo spiraglio dopo mesi di violenze, trova nella marcia un’eco morale e un messaggio di speranza, ma anche di prudente realismo. Come ha ricordato Flavio Lotti, quello raggiunto “non è ancora un accordo di pace”, ma un fragile passo verso la fine del sangue.

L’Umbria, da sempre terra francescana, torna così al centro della scena mondiale come “cuore pulsante” della pace. Non è un caso che da Perugia ad Assisi — due città simbolo di spiritualità e impegno civile — si rinnovi il gesto del camminare insieme, passo dopo passo, come metafora di una ricerca collettiva di giustizia e convivenza.
Il messaggio che sale da questa Marcia va oltre le appartenenze politiche e le frontiere: chiede un nuovo linguaggio della solidarietà, capace di tradurre in gesti concreti la parola “pace”. Ed è significativo che, accanto agli adulti, ci siano stati i bambini, portatori di un futuro che non può permettersi di essere ancora segnato dalla guerra.
La PerugiAssisi 2025, dunque, non è solo un evento, ma un segnale. Un richiamo potente a non abituarsi all’orrore, a non tacere di fronte all’ingiustizia, e a ricordare che la pace non è un’utopia, ma una responsabilità quotidiana.








