Dal 1° maggio la Presidente della Regione in qualità di commissario ad acta deve aumentare l’addizionale Irpef e Irap
E’ di 73 milioni la somma che la Regione deve garantire entro il 30 aprile, e questa volta si tratta di reale necessità confermata dall’analisi del MEF. Questa cifra comprende 34 milioni di disavanzo del sistema sanitario regionale e 39 milioni relativi al fondo di dotazione.A complicare ulteriormente la situazione, a partire da quest’anno, il governo ha previsto un taglio di 5 milioni di euro alle risorse regionali, che arriverà a un totale di 40 milioni nei prossimi tre anni.
Avvio della procedura di diffida e scadenze
Questa condizione critica, sancita ufficialmente nel corso di una riunione tenutasi ieri mattina presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ha portato all’avvio della procedura di diffida ai sensi del comma 174 della legge 311/2004. Il MEF attende ora dalla Regione l’adozione delle necessarie misure di copertura finanziaria, che devono essere garantite entro il 30 aprile, in conformità con la normativa vigente.
Conseguenze in caso di mancata copertura finanziaria
Se la Regione non riuscirà a reperire le coperture entro la data stabilita, scatteranno misure automatiche a partire dal 1° maggio:
- La Presidente della Regione, in qualità di commissario ad acta, dovrà procedere con l’aumento dell’addizionale IRPEF e IRAP.

Nel caso in cui tali incrementi non risultassero sufficienti, dal 1° giugno saranno applicati ulteriori provvedimenti:
- Massimo aumento delle aliquote IRPEF per tutte le fasce di reddito.
- Incremento massimo dell’aliquota IRAP per tutte le imprese.
- Blocco delle spese non obbligatorie nel settore sanitario.
Queste misure rappresentano un punto critico per l’equilibrio finanziario regionale e richiedono interventi tempestivi per evitare l’inasprimento della pressione fiscale su cittadini e imprese.