E’ arrivato nella parrocchia di San Salvatore in Badia di Montecorona
L’arcivescovo Ivan Maffeis ha salutato i fedeli che lo attendevano davanti all’abbazia-basilica minore di San Salvatore di Badia di Montecorona, nel comune di Umbertide, dove è arrivato, questa mattina 11 settembre, vigilia della festa diocesana della Madonna delle Grazie, percorrendo a piedi, da “umile pellegrino”un breve tratto di strada,
Maffei ha detto “Come ci dice il Santo Padre: pregate per me, pregate gli uni per gli altri”
È stata la prima comunità parrocchiale da lui visitata essendo la prima del territorio diocesano che si incontra lungo percorso che lo conduce in giornata alle ore 16,00, alla chiesa cattedrale perugina dove riceverà l’ordinazione episcopale dal suo predecessore, il cardinale Gualtiero Bassetti.
È stato accolto dal vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, dal sindaco di Umbertide Luca Carizia, dal parroco e rettore dell’abbazia di San Salvatore mons. Renzo Piccioni Pignani, dai dodici Monaci di Betlemme, dell’Assunzione della Vergine Maria e di san Bruno dell’Eremo di Montecorona, da alcuni ospiti del Villaggio Santa Caterina e da numerosi fedeli. Il sindaco lo ha salutato con queste parole: «Ci piace immaginare il suo ministero come un pellegrinaggio, dove tutti noi siamo pronti a sostenerla»

Nel ringraziare il primo cittadino, mons. Maffeis ha detto: «Spero di essere all’altezza di quanto con generosità mi ha espresso, grazie per lo spirito di collaborazione. Fin da ora le assicuro che da parte mia e della Chiesa di Perugia-Città della Pieve ci sarà impegno per una piana corrispondenza». Ha avuto parole di gratitudine per il parroco don Renzo Piccioni Pignani: «Grazie per il suo generoso servizio e non dico nonostante l’età, ma con l’età».

L’arcivescovo eletto, nell’entrare in basilica, ha compiuto il gesto del bacio del crocifisso, inginocchiandosi. Si è poi raccolto in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella splendida cripta dell’abbazia fondata dai Benedettini nel secolo XI. Anche per i Monaci di Betlemme, che con la loro presenza nel vicino eremo sono punto di riferimento e di continuità dell’originaria spiritualità del monachesimo occidentale, l’arcivescovo eletto ha avuto parole di incoraggiamento e gratitudine. Sono una comunità di clausura che il prossimo 17 settembre vivranno la giornata annuale “Porte aperte”, aprendosi per un giorno a tutti i fedeli che vorranno fare esperienza di fede con la comunità monastica dell’eremo con visita alle celle, al refettorio e alla biblioteca.
La prima celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Maffeis nella cattedrale di San Lorenzo nel giorno della festa della Madonna delle Grazie, lunedì 12 settembre, ore 18
A Montecorona, il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano don Francesco Verzini ha annunciato che la prima celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Maffeis nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, sarà in occasione della festa della Madonna delle Grazie, che la Chiesa celebra nel giorno del S. Nome di Maria, il 12 settembre, in programma domani, lunedì, alle ore 18. Festa che vede, come vuole la tradizione, l’esposizione alla venerazione dei fedeli per l’intera giornata della reliquia del Sant’Anello nella cattedrale.
La celebrazione si concluderà davanti alla venerata immagine della Madonna delle Grazie dipinta da un allievo del Perugino su una delle colonne della cattedrale, con la recita da parte di mons. Maffeis della preghiera di invocazione alla Beata Vergine scritta dal cardinale Ennio Antonelli quando era arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. È un atto di affidamento alla protezione della Madonna delle Grazie della città di Perugia e dell’intera comunità diocesana che richiama all’antica devozione mariana che questa comunità cristiana ha da secoli, testimoniata anche dall’“Atto di consacrazione alla Madonna Santissima delle Grazie” scritto nel 1873 dal cardinale Gioacchino Pecci, vescovo di Perugia, poi papa Leone XIII.
L’incontro con i giovani nella chiesa San Giovanni Paolo II di Prepo. Mons. Maffeis salutando i numerosi giovani: «Grazie per la vostra accoglienza,per questa bella primavera di Chiesa»

«Quando sono entrato ho pensato: non arrivo a questa sera». Con queste parole l’arcivescovo eletto Ivan Maffeis ha salutato i numerosi giovani festanti che gremivano la chiesa di San Giovanni Paolo II dell’Unità pastorale di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, seconda tappa della giornata di inizio del suo ministero e ordinazione episcopale. Il saluto di benvenuto a nome dei giovani è stato dato a mons. Maffeis da don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. Insieme a lui don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria e responsabile del Coordinamento Oratori Perugini, i parroci don Fabrizio Crocioni, don Antonio Paoletti, mons. Giuseppe Gioia, parroco emerito, e suor Roberta Vinerba, responsabile dell’Oratorio “GPII” (Giovanni Paolo II), catechista e coordinatrice degli animatori parrocchiali.

«Grazie per la vostra accoglienza, per questa bella primavera di Chiesa», ha proseguito mons. Maffeis nel suo saluto ai giovani, prima di rispondere ad alcune loro domande. Ad una neo famiglia e ad una giovane lavoratrice, che hanno chiesto come affrontare le difficoltà della vita, il presule ha detto, ricordando l’esperienza provata con la morte del fratello Marco a causa di un incidente sul lavoro, «non accontentatevi, coltivate e ascoltate nel profondo i sogni che possono diventare progetto di vita nell’ambito familiare e in quello lavorativo. Così si possono costruire luoghi di relazione e di crescita». Ad una giovane disabile, che ha chiesto a mons. Maffeis cosa è per lui la gioia e quale preghiera gli mette gioia, ha detto: «La risposta più bella è il tuo esserci. Mi hai provocato a cercare una preghiera: non te lo dico ora, la cercherò, così ci incontreremo ancora». Un adolescente gli ha chiesto consigli per il bisogno di certezze e riferimenti. «Nella mia vita – ha risposto – sono stati fondamentali adulti significativi, che con il loro modo di stare e con il loro silenzio, sono stati importanti. Vi invito, quindi, a non avere paura di essere esigenti con noi adulti».
L’ultima domanda gli è stata posta da uno studente su come essere presenti come cristiani in Università. «L’importante – ha detto – è riconoscersi e non avere paura della fede e così vi accorgerete che anche altre persone condividono le vostre scelte».