130 lavoratori in attesa di conoscere il proprio futuro
Assemblea in fabbrica alla Treofan in attesa ancora della convocazione al Ministero per il processo di reindustrializzazione. In assenza di notizie aggiornate, i sindacati nei giorni scorsi si sono ritrovati a sollecitare una chiamata da Roma che ancora non è arrivata.
«Abbiamo scelto di svolgere la nostra assemblea organizzativa in un luogo fortemente simbolico come la Treofan, oggi chiusa e ferma dopo l’abbandono da parte della multinazionale Jindal, per mandare ancora una volta un messaggio chiaro sull’urgenza di un intervento delle nostre istituzioni, non solo per questa vertenza, che vede ancora 130 lavoratori in attesa di conoscere il proprio futuro, ma per fare del tema delle delocalizzazioni una grande questione nazionale sulla quale intervenire al più presto» – ha detto Marianna Formica, segretaria generale della Filctem Cgil di Terni, aprendo la conferenza d’organizzazione del sindacato ternano dei lavoratori della chimica, del tessile, dell’energia e della manifattura che si è svolta appunto all’interno del capannone industriale le cui attività sono completamente ferme e dove regna un silenzio quasi surreale.
«La proposta di legge che si sta elaborando per contrastare le delocalizzazioni da parte delle multinazionali non può contenere soltanto un sistema di multe e sanzioni postume – ha rimarcato Formica -, è necessario dare maggiore rilievo al ruolo d’intervento dello Stato in economia e al contempo verificare la solidità dei piani industriali delle imprese, con un controllo continuo e approfondito, dando rilievo alla partecipazione dei lavoratori».