Filt Cgil attacca il tavolo “ufficioso” con l’azienda: “Un teatrino mediatico, pronti allo sciopero generale in Umbria”
La Filt Cgil Umbria alza il tiro contro GLS e le istituzioni locali dopo il tavolo convocato il 23 aprile a Terni, definito dal sindacato come “ufficioso” e privo di reale legittimità. “Quello che è accaduto è di una gravità inaudita – tuonano i rappresentanti –: un incontro costruito a tavolino con una sola sigla sindacale e condito da slogan mediatici, mentre i lavoratori restano senza stipendi e senza tutele”.
Nel mirino del sindacato c’è la decisione dell’azienda di riconoscere una tantum definita come un “flash economico”, che secondo la Cgil è una “mancia ingannevole” utile solo a far notizia. “Non sono queste – si legge in una nota – le remunerazioni strutturali che chiediamo da mesi. Gls ci ha detto di non avere disponibilità, e ora? Un colpo di teatro e qualche spicciolo per mettere a tacere la protesta?”
La critica si allarga anche alla politica locale, accusata di aver partecipato a un incontro “costruito ad arte all’ultimo momento” senza coinvolgere le rappresentanze ufficiali. “Vogliamo un tavolo istituzionale vero – ribadisce la Filt Cgil – con assessori regionali e consiglieri del territorio. Non giochi di prestigio o trattative in stanze chiuse tra pochi prescelti”.
Il sindacato sottolinea che da mesi si batte per garanzie concrete sul futuro produttivo e occupazionale del sito di Terni. “I lavoratori non vivono di mezze promesse, ma di certezze. E se non arriveranno, siamo pronti a proclamare uno sciopero generale a oltranza in tutta l’Umbria”.
Infine, la stoccata più dura: “Ci hanno ingannato. Avevamo anche aperto alla solidarietà per evitare licenziamenti. Ma la pazienza è finita. Non intendiamo farci prendere in giro ancora”.