Uno spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco in scena venerdì 4 agosto alle 20.45
“…che poi uno vorrebbe raccontare una storia… una storia vera… usando parole vere… ma le parole ognuno le usa a maniera sua… come la parola fede… ognuno la usa a modo suo… io vi chiedo se avete la stessa fede del funambolo… quello che danza tra le stelle su una corda troppo sottile per contenerci una vita intera…”.
Cosa succederebbe se un nuovo Cristo nascesse oggi, in una qualsiasi periferia del mondo? Un giornalista “di un giornale che non esce in edicola” viene inviato dal suo direttore in un circo di periferia per scrivere un articolo su un “povero Cristo” che, nella sua roulotte, trasforma l’acqua in vino e moltiplica i pani e i pesci.
Scettico, il giornalista arriva in questo circo bastardo, dove incontra personaggi fragili e surreali: Maddalè, che camminava sul filo prima di rimanere zoppa, e che adesso legge le carte e “colleziona sogni claudicanti”, il nano Giuda, che ha un tatuaggio per ogni dolore che la vita gli ha causato, il direttore, crudele e spietato, fino a conoscere quest’uomo dei miracoli, il “povero Cristo”.
Da quel momento in poi la storia scorrerà incessante e inesorabile, come una storia vera, di quelle che ognuno vorrebbe aver vissuto, come i numeri del circo, che nascondono le paure e le sofferenze dietro alle luci e alle risate.
Francesco Montanari narra questa fiaba contemporanea che si interroga sul valore dei miracoli oggi, sulla bellezza del mondo a volte così difficile da intuire, e sull’importanza dei sogni. Un racconto di fede, quella stessa fede che spinge il funambolo a continuare a camminare sulla corda, sospeso nel vuoto: la fede che supera la paura.