Sfida politica e appello all’unità durante il consiglio comunale aperto alla Bct. La presidente Proietti conferma: “Il nuovo Dea di II livello sarà una priorità strategica regionale”
Clima teso e dichiarazioni destinate a far discutere nel consiglio comunale aperto che si è svolto ieri alla Biblioteca comunale. Al centro del dibattito, il progetto del nuovo ospedale cittadino: un tema che torna a incendiare il confronto tra Comune e Regione, tra annunci, scadenze e accuse di immobilismo politico.
Il sindaco e presidente della Provincia, Stefano Bandecchi, ha scelto toni netti e una promessa che sa di sfida: “Se Regione e politica, a destra e a sinistra, approveranno una delibera che garantisca la consegna del nuovo ospedale entro cinque anni, io lascerò la carica di sindaco. I tempi tecnici lo consentono: entro il 15 dicembre va individuata l’area, e i lavori devono iniziare entro luglio 2026”.

Un’uscita che molti hanno letto come una provocazione, ma che lo stesso Bandecchi definisce “un gesto di fiducia verso la città”. “Non è una questione di schieramenti – ha aggiunto – ma di serietà. Se si riuscirà a raggiungere l’obiettivo, mi dimetterò e mi ripresenterò alle urne. Lo faccio per amore dei ternani, non per la politica”.

Alla seduta era presente anche la presidente della Regione Stefania Proietti, che ha confermato la centralità del progetto nella pianificazione sanitaria umbra. “Il nuovo ospedale di Terni è un’urgenza non più rinviabile – ha dichiarato –. Entro dicembre sarà scelta la sede, valutando criteri tecnici e sanitari. Le risorse arriveranno da fondi pubblici, tra articolo 20, Inail e contributi regionali.”
Un passaggio cruciale, dunque, in vista della definizione del Dea di II livello, struttura considerata fondamentale per l’intera rete ospedaliera regionale.
Il confronto, moderato dalla presidente del Consiglio comunale Sara Francescaglia, ha visto interventi da diversi fronti: sindacati, categorie economiche e associazioni. Da Cisl, Risorsa Umbria, PagineSì, Psi e Lega è arrivato un messaggio unanime: “Servono certezze e tempi reali, non più parole”.
Non sono mancate le tensioni. Il consiglio si è svolto senza la partecipazione dei gruppi di centrosinistra e centrodestra, che hanno scelto di disertare la seduta. Un’assenza che Bandecchi ha stigmatizzato: “Proprio loro avevano chiesto questo consiglio, e oggi non si presentano. È un segnale grave verso i cittadini”.
Sul fondo, le recenti polemiche legate alle posizioni del sindaco sul conflitto israelo-palestinese, che hanno contribuito ad alimentare un clima politico acceso. Tuttavia, Bandecchi ha tentato di riportare il confronto sulla sanità, definendo il nuovo ospedale “una questione di vita per Terni, non di partito”.
La decisione di dicembre
Secondo quanto emerso, l’Azienda ospedaliera “Santa Maria” sta completando la relazione tecnica per individuare l’area più adatta alla realizzazione del nuovo complesso sanitario. Entro metà dicembre è atteso il documento ufficiale, primo passo verso il progetto preliminare e il successivo cronoprogramma dei lavori.

“Occorre una delibera chiara, condivisa e vincolante – ha concluso Bandecchi –. I ternani meritano un ospedale moderno, all’altezza delle esigenze di oggi e di domani. Io sono pronto a fare la mia parte, anche a costo del mio incarico.”
L’evento del consiglio comunale aperto di Terni segna un punto di svolta nel dibattito cittadino sulla sanità, ma lascia aperti interrogativi importanti. La mossa di Bandecchi, con la sfida della “consegna in cinque anni o dimissioni”, è sicuramente audace e simbolica: da un lato dimostra determinazione e volontà di accelerare un’opera attesa da decenni, dall’altro pone la politica regionale sotto i riflettori, evidenziando ritardi e incertezze.
Dal punto di vista comunicativo, il sindaco ha saputo attirare l’attenzione su un tema cruciale, trasformando una seduta istituzionale in un momento mediatico. La sfida non è solo tecnica, ma anche politica: invita destra e sinistra a collaborare in modo concreto, mettendo in evidenza l’assenza delle opposizioni come segnale di fragilità del sistema politico locale.
La conferma della presidente Proietti sulle priorità strategiche e sulle risorse pubbliche disponibili aggiunge un tassello di serietà e garanzia tecnica al progetto, ma il vero banco di prova sarà la definizione dell’area entro dicembre e la rapidità con cui si avvieranno i lavori.
Infine, lo sfondo di polemiche politiche e le tensioni cittadine ricordano quanto la politica locale possa essere intrecciata con questioni personali e dichiarazioni esterne, distogliendo l’attenzione dai bisogni concreti dei cittadini. La sfida di Bandecchi, dunque, va letta come un tentativo di riportare il dibattito sulla sostanza: tempi certi, trasparenza e realizzazione di un ospedale moderno per Terni, più che come una semplice provocazione mediatica.








