L’inerzia del Comune di Terni rischia di aggravare la situazione di crisi
Questa notizia l’ho colta al volo giorni addietro: l’inquinamento acustico aumenta il rischio d’infarto, soprattutto tra i minori di anni ’50.
Si tratta del risultato di una indagine scientifica e perciò attendibile.
Dunque, l’esposizione al rumore continuo è portatrice di malattie cardiocircolatorie. Un segnale di allarme per noi ternani quotidianamente sottoposti alla elevata invasione dei decibel provenienti da diverse fonti. In mezzo ai rumori molesti ci viviamo da molto tempo e nessun intervento amministrativo “strutturale” è stato mai adottato per ridurre il pericoloso impatto. E’ un esempio di carente sensibilità e di mancata attuazione della normativa.
Proprio la mancanza di sensibilità ha aggravato il disagio ed il basso livello di attenzione mostrato dall’attuale governo locale verso numerosi problemi di rilievo della comunità ternana non lascia spazio a speranze di soluzione. Continuano invece le ormai tradizionali sceneggiate al vertice, in maniera solerte riprese e documentate sui cosiddetti social. Ivi compresa, ultima e non ultima, l’horribilis sputazzata municipalizzata, prova inconfutabile di poco senso istituzionale che contribuisce ad omologare la condizione stagnante della città. Il festival della parolaccia e la democrazia diventata frigida.
Dimostra che, nel delegare il potere di guida di una Amministrazione occorre fare una verifica preventiva sulla esistenza di elementi irrinunciabili nel curriculum dei delegati: la serietà dei comportamenti, lo stile manageriale, il livello culturale, l’esperienza, le capacità programmatiche. E ancora la lungimiranza della proposta, l’equilibrio politico, l’autorevolezza (diversa dall’autoritarismo nelle sue varie forme), l’apertura al confronto. Ogni improvvisazione rimossa.
L’elenco è più lungo, ma basta dare un’occhiata a quanto appena “rubricato” per rendersi conto dell’errore elettorale commesso a Terni un anno e mazzo fa. E, nel contempo, rendersi conto che non basta il voto per legittimare appieno il mandato amministrativo. Tanto meno giova ai cittadini la continua ricerca di visibilità ad ogni costo, alimentata dalle manie di grandezza, peraltro in dissonanza totale con gli obblighi assunti. Terni merita molto di più per la sua condotta operosa, per il suo passato politico, per la sua storia fondata sul lavoro, sul valore delle tradizioni culturali.
Sono partito dai rumori molesti ormai presenti quasi cronicamente nell’ambiente urbano di questa mia sfortunata città (in primis, nel tempo corrente) e ho finito per spaziare doverosamente nel complesso delle mediocrità che pesano sulla vita dei cittadini. Rimane il fatto evidente dell’incidenza negativa che il “baccano permanente” ha sulla salute. Se poi viene “percepito” insieme all’alto tasso di inquinamento da gas estranei immessi nell’atmosfera, allora diventa questione pregiudiziale e impone la massima attenzione. Si potrebbe dire: Occorre che i cosiddetti chi di dovere prendano a cuore il problema per salvarci dal … mal di cuore.
Adriano Marinensi