I fratelli del morto chiedono chiarezza su quanto accaduto
Chiedono di “Fare chiarezza su quanto accaduto ” i fratelli del settantunenne originario di Cascia, morto per infarto in attesa di trasferimento all’ospedale di Spoleto.
Il caso di presunta mala sanità risale ai giorni scorsi quando un 70enne si era recato al pronto soccorso San Matteo degli Infermi a causa di forti dolori allo stomaco. I sanitari del 118 dopo i primi controlli medici diagnosticarono che il paziente aveva un lieve infarto in corso e lo trasferirono in cardiologia, ma il professionista non era in servizio, a causa dell’orario di lavoro scaduto, allora decisero di trasportare il paziente al vicino ospedale di Foligno, dove l’uomo non arrivò mai, perché tra un rimbalzo e l’altro tra i due ospedali,l’uomo morì.
Su quanto accaduto i legali della famiglia si sono rivolti all’avvocato Alessandra Lepri che in una dichiarazione all’ ANSA ha dichiarato “L’unico obiettivo dei miei assistiti è di capire cosa sia capitato al loro congiunto”
Sulla morte dell’uomo era intervenuta la presidente della Regione, Donatella Tesei, chiedendo ai vertici regionali della Sanità di “attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge, al fine di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti””.

Sul caso intervenne anche la capogruppo del Partito democratico nell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Simona Meloni (Pd) “Apprendiamo con profonda preoccupazione la notizia del decesso dell’uomo nella decisione del trasferimento tra Foligno e Spoleto per la mancanza dello specialista. Constatiamo anche che la presidente della Regione, Donatella Tesei, abbia chiesto ai vertici regionali di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge, al fine di ricostruire celermente quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. Quello che ci amareggia è però che l’intervento della Regione arrivi sempre dopo un’emergenza”.
La consigliera regionale ha poi fatto notare un altro recente grave caso avvenuto di recente ed ha affermato ” Era circa un mese fa quando una signora di Piegaro è stata fatta scendere dall’ambulanza in un’area di servizio, dopo che le era stato tolto l’ago dal braccio e collarino. In quest’ultimo caso, l’assessore Coletto ci rispose che tutto si era svolto secondo regola e che avrebbero ricercato eventuali responsabilità. Anche oggi, per la seconda volta in poco tempo, ci troviamo ancora a chiedere approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici. È il momento di un cambio di passo, perché situazioni di questo tipo non sono più tollerabili“.