La sanità umbra si trova di fronte a una crisi finanziaria e gestionale senza precedenti
Il sistema sanitario dell’Umbria affronta una crisi senza precedenti: i costi operativi delle quattro aziende sanitarie regionali (Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni, USL Umbria 1 e 2) superano di oltre 243 milioni di euro il fondo sanitario regionale, mettendo a rischio la sostenibilità del settore.
Un deficit in crescita dal 2020
Il disavanzo strutturale, emerso dalla “Relazione sullo stato dei conti del sistema sanitario regionale” commissionata dalla Giunta Regionale guidata da Stefania Proietti, si è aggravato dopo la pandemia senza mai essere ripianato. Alla fine del 2024, il deficit ha raggiunto la cifra record di 243 milioni e 452 mila euro.
Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il sistema sanitario umbro ha mostrato criticità nella gestione economica-finanziaria già dal rendiconto 2021, evidenziando un trend in costante peggioramento a causa dell’assenza di misure di efficientamento da parte dell’amministrazione regionale tra il 2020 e il 2024.
Peggioramento della mobilità sanitaria e perdita economica
Oltre al problema finanziario, la sanità umbra ha subito un progressivo deterioramento delle prestazioni, con un forte aumento della mobilità sanitaria passiva. Sempre più cittadini umbri si rivolgono a strutture di altre regioni per ricevere cure, mentre diminuisce il numero di pazienti da fuori regione che scelgono l’Umbria. Secondo Agenas, negli ultimi cinque anni la regione ha registrato il peggior incremento di mobilità passiva a livello nazionale, con un aumento del 23,9% dei costi legati ai pazienti che si curano fuori regione.
Il bilancio sanitario: numeri allarmanti
Nel 2024, il risultato economico del consolidato regionale della sanità è negativo per 90 milioni di euro, con il disavanzo delle quattro aziende sanitarie che raggiunge -243 milioni e il parziale riequilibrio grazie ai 153 milioni positivi della Gestione Sanitaria Accentrata regionale. Questo scenario evidenzia un deficit economico strutturale che si protrae da almeno cinque anni.
Copertura insufficiente e richiamo del MEF
Dal 2020, i deficit sono stati coperti con risorse straordinarie e non ripetibili, come i fondi emergenziali Covid-19 e il ripiano della spesa farmaceutica. Tuttavia, queste misure temporanee non hanno risolto il problema, tanto che il MEF ha più volte richiamato la Regione, evidenziando criticità già nel 2022 e, più recentemente, nel novembre 2024.

Le parole della Presidente Stefania Proietti
“Appena insediati, abbiamo avviato un’operazione verità sui conti della sanità, affidando un’analisi indipendente sui bilanci delle aziende sanitarie e del Sistema Sanitario Regionale”, ha dichiarato la Presidente Proietti, che ha mantenuto la delega alla sanità.
L’analisi ha confermato un disavanzo di oltre 243 milioni, aggravato dal taglio di 40 milioni nei trasferimenti statali. “Sapevamo che avremmo trovato un conto in rosso, ma questi numeri ci hanno sconvolto. Ora lavoreremo per risanare i conti senza compromettere la sanità pubblica dei cittadini umbri”, ha concluso la Presidente.
La sanità umbra si trova di fronte a una crisi finanziaria e gestionale senza precedenti. La necessità di interventi strutturali è ormai evidente, per garantire un futuro sostenibile al sistema e assicurare ai cittadini un servizio sanitario efficiente. Nei prossimi mesi, la Giunta Regionale dovrà definire una strategia per affrontare il disavanzo e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria in Umbria.