In stato di evidente ubriachezza l'uomo confessa alla moglie di tradirla, la donna reagisce insultandolo e lui la picchia a sangue davanti alla figlia.
Il fatto di violenza è accaduto all'interno dell'abitazione del nucleo familiare da dove la donna -dopo lunghe percorse- è riuscita a fuggire ed a chiamare i carabinieri ,che sono intervenuti in tempi rapidissimi.
Giunti sul posto gli uomini dell'arma hanno tentato di parlare con l'uomo che non gli ha permesso di entrare in casa sentendosi nel diritto di chiedere agli agenti di ” farsi i fatti loro” assumendo atteggiamenti violenti anche con gli uomini delle forze dell'ordine. A quel punto l'uomo è stato immobilizzato e portato in questura dove ha consegnato le generalità ed ha subito il processo per direttissima, conclusosi con nove mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale, per rifiuto a fornire le proprie generalità agli uomini dell'arma ,per le e lesioni procurate alla moglie ed agli stessi agenti.
L'uomo è tornato in libertà giovandosi della “pena sospesa” .