Si è verificato un altro caso di vaccino difettoso Astazeneca.
Un’insegnante 37enne di Gela è stata ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta,nell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, dopo avere accusato un forte mal di testa e uno stato confusionale e sospetta emorragia cerebrale.
E’ stato accertato che non si tratta dello stesso lotto ABV2856 bloccato dall’Aifa due giorni fa e posto sotto sequestro dalla procura di Siracusa, dopo alcune morti sospette avvenute nei giorni scorsi: un militare della Marina in servizio ad Augusta, Stefano Paternò; il poliziotto catanese, Davide Villa; ed il carabiniere di Trapani, Giuseppe Maniscalco; anche se sono in corso le indagini di routine è tuttavia chiaro che tutti avevano ricevuto una dose di quel lotto del vaccino Astrazeneca.
L’insegnanrte dopo le prime verifiche e soltanto dopo la diagnosi di una grave emorragia cerebrale in corso, è stata sottoposta ad un intervento d’urgenza di neurochirurgia.
I medici fanno sapere che le sue condizioni sono da considerarsi clinicamente gravi.
La magistratura di Gela si è subito attivata, aprendo un’inchiesta e sequestrando la documentazione clinica.
In umbria sono in molti ad aver rinunciato ad effettuare la seconda dose del vaccino, ma non bisogna allarmarsi, sono molti gli interventi di esperti che garantiscono la sicurtezza del vaccino.
L’Oms conferma : “Il vaccino AstraZeneca è sicuro, non c’è alcuna ragione per non usarlo“. La dichiarazione avveniva prima dell’ultimo caso di Gela.
Il lotto ABV2856 è stato sequestrato dai Nas e conteneva 560mila dosi, di cui 250mila somministrate.
Ma adesso – afferma l’importante organizzazione mondiale – la situazione pare essere rientrata e non ci sarebbe motivo di dare inutili allarmismi.
Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell’Ema in un’intervista televisiva su Sky ha spiegato “Il nostro comitato di farmacovigilanza ha guardato tutti i dati che abbiamo a disposizione riguardo alla sicurezza di questo vaccino, inclusi questi eventi tromboembolici che si sono verificati, ma che in effetti sono molto rari”.
Ieri sera a Catania, nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro, è cominciata l’autopsia sul corpo di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina militare deceduto nella notte tra lunedì e martedi scorsi, 12 ore dopo aver ricevuto il vaccino Astrazeneca
L’esame autoptico seguito da 4 periti nominati dalla procura di Siracusa, un medico legale, uno specialista in ematologia, uno in tossicologia e uno in malattie infettive, e da altri 5 periti nominati dagli avvocati che assistono i familiari del militare, potranno accertare la causa della morte ed una eventuale correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino, tuttavia i casi di decessi non sembrerebbero essere casuali.
Ultim’ora
La Regione Piemonte ha comunicato di aver sospeso in via precuzionale in tutto il Piemonte la somministrazione di un lotto del vaccino AstraZeneca: la decisione è stata assunta dal commissario dell‘Area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, dopo la morte avvenuta nelle scorse ore a Biella di un insegnante a cui nella giornata di ieri era stato somministrato questo vaccino, in attesa degli esiti dei riscontri per verificare l’eventuale nesso di causa e per effettuare i dovuti accertamenti sul lotto coinvolto.
È stata convocata con urgenza la Commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge.
“Si tratta – ha chiarito l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso.
Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini”.