Un’Italia di mezzo con “due anime distinte”. Una più debole, quella umbro-marchigiana, che tende a frenare una Toscana, più forte pur non priva di criticità, che gravita verso l’area settentrionale del Paese. Tra queste “due anime”, inoltre, c’è una divaricazione che si è ampliata nel periodo della lunga crisi e che si potrebbe accrescere nei prossimi anni. Tutto questo emerge dal Rapporto Economico e Sociale 2016-17 dell’Agenzia Umbria Ricerche che è stato illustrato a Perugia a Palazzo Cesaroni.
Erano presenti tra gli anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e la presidente dell’Assemblea legislativa regionale Donatella Porzi. Il rapporto consegna un’ampia riflessione sugli aspetti economici, sociali e identitari del territorio alla luce degli ultimi sviluppi di un decennio – è stato ricordato – segnato da trasformazioni profonde. “L’approfondimento economico-sociale fatto dall’Aur – ha affermato Marini – oltre all’analisi dei punti di forza ma anche delle criticità di Umbria, Marche e Toscana, è molto utile per il lavoro politico ed istituzionale che come tre regioni dell’Italia centrale stiamo facendo insieme”.