“Un contratto di programma Regione/RFI che paragonare al libro dei sogni è poco, visto che gran parte della dorsale ferroviaria regionale è da rifare, dall’armamento alle tecnologie obbligatorie quanto costosissime, in assenza delle quali, l’Umbria rischia di dover chiudere anche l’unica tratta oggi in funzione, quella da Città di Castello a Perugia. Ricordo ancora – prosegue Melasecche – il consiglio appassionato di un amico esperto che mi sconsigliava assolutamente di assumere una sfida così temeraria da far tremare i polsi anche ad una vecchia volpe della buona amministrazione pubblica quale poteva il sottoscritto apparire. Senza nulla togliere ovviamente ai vari dirigenti, tecnici ed impiegati che hanno comunque onorato il ruolo ricoperto. Ciò che è mancata è fondamentalmente è stata la Politica.
Eppure in pochi mesi molte cose stanno cambiando – aggiunge l’assessore -. La struttura è stata rinforzata con dirigenti e funzionari competenti, i problemi sono stati uno ad uno analizzati, alcuni risolti, gli interessi degli umbri sono stati difesi in ogni occasione con fermezza e molti problemi sono oggi avviati a soluzione. Il cammino è lungo e periglioso ma i segnali di cambiamento sono molti e significativi. Un aspetto fra i molti però credo sia doveroso evidenziare perchè in tempi di coronavirus, in cui le aziende private che gestiscono sia la gomma che il ferro ed i loro dipendenti si trovano a pagare costi altissimi a causa della mancanza di liquidità dovuta alla riduzione drastica delle corse, il settore Trasporti della Regione ha fatto di tutto per onorare i propri impegni ed effettuare tutti i pagamenti tecnicamente possibili onde evitare fra i gestori tracolli aziendali o sofferenze pesanti. Per il momento si sta lavorando, in piena collaborazione con le aziende della gomma e del ferro, alla ripresa graduale delle corse nell’attesa che il Governo si esprima chiaramente nei riguardi dei mancati introiti dovuti alla pandemia in corso. Come Regione, saremmo ben lieti di poter liquidare le future fatture nel caso giungano quei finanziamenti richiesti allo Stato che dovrebbero coprire servizi non resi. Con le finanze in condizioni difficili, con la legge che consente i pagamenti solo a fronte di prestazioni effettuate e certificate da Comuni e Province non potremmo diversamente andare oltre lo sforzo fin qui effettuato”.
“A questo proposito, va sottolineato come la Presidente Tesei è in prima linea nel sollecitare la politica nazionale nel far fronte ai propri doveri per cui sono fiducioso che da qui a pochi giorni possa sbloccarsi la situazione in modo che anche tutti i lavoratori del TPL possano avere quanto loro spetta e che chiedono ripetutamente. La Regione farà tutto quanto il possibile sia per trasferire i relativi finanziamenti sia perché i servizi dei trasporti possano riprendere a funzionare al meglio trainando la ripresa generale”.