Dalla relazione del presidente del tribunale amministrativo, Raffaele Potenza, presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, emerge un notevole aumento del 28 % del contenzioso rispetto all’anno precedente.
In aumento sono i settori che riguardano le procedure di appalti che vanno dalle azienda con attività produttive a forte valenza ambientale, alle farmacie,pubblica sicurezza, produzione di energia, edilizia privata, all’assegnazione di procedure comunitarie.
Ad avviso del Presidente i motivi che potrebbero giustificare l’aumento dei ricorsi presentati, potrebbero essere sostanzialmente due e riguardano il nuovo codice degli appalti e la soppressione del Corpo forestale dello Stato, confluito nell’Arma dei carabinieri.
Nel corso del 2018 sono arrivati 651 ricorsi, di questi 322, hanno riguardato la legge Pinto, sull’equa riparazione che permette ai cittadini di appellarsi nel caso in cui possano aver subito danni, a causa della durata di un processo.
Nei diversi interventi, si segnala quello dell’avvicato Pier Paolo Davalli, in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati, che ha segnalato,i disagi del settore ” sulla situazione di sfiducia della collettività per i giudizi di impugnativa dei provvedimenti amministrativi, che allarma l’avvocatura non tanto per il risvolto negativo che potrebbe comportare per gli interessi della categoria, ma perché il pericolo di una marginalizzazione della giustizia amministrativa ridurrebbe le occasioni di affermazione della legalità per chiunque si relazioni con una amministrazione pubblica”
L’avvocato distrettuale dello Stato, Roberto Ristori, ha sottolineato che ” non è sempre facile adeguarsi a nuovi strumenti, i quali a volte sembrano imperscrutabili, come il processo amministrativo telematico” ed ha aggiunto che “occorre uniformità di orientamento, dato che le divergenze sono destabilizzanti e l’incertezza appesantisce il sistema”