di Alberto Laganà. Appena una settimana prima dello scoppio dello scandalo Concorsopoli ci chiedevano la funzione della pletora di ospedali realizzati dalla Regione dove spesso vengono dirottati i pazienti per fare esami o diagnosi varie per giustificare la loro presenza e costringendo molti umbri a sobbarcarsi anche viaggi di un centinaio di chilometri.
Quanti dei nostri lettori sono stati costretti, invece di fare analisi vicino casa, a dover fare chilometri su chilometri? L’alternativa è sborsare un bel po’ di euro per ricevere servizi dovuti a pagamento mediante il sistema intramoenia.Ora anche la ministra Grillo vuole vederci chiaro ed ha ordinato la verifica della qualità minima dei servizi erogati e come funzionano perché sorge il dubbio siano serviti soprattutto per moltiplicare primariati per amici e posti per gli amici degli amici.
Sarà anche il caso di verificare come mai non vengono erogate prestazioni, anche urgenti, nelle strutture pubbliche ma si utilizzano medici intramoenia e strutture private.Sono argomenti che riteniamo gli inquirenti abbiano già messo sotto la lente d’ingrandimento per definire tutti i contorni del grande scandalo della sanità umbra fino a ieri tanto decantata dall’assessore Barberini su tutti i giornali.
Come abbiamo ricordato più volte buona parte del bilancio regionale viene assorbito proprio da questo settore chiave e quindi non è difficile ritagliarsi una fetta di risorse per ‘far funzionare’ la politica a proprio uso e consumo e gratificare quanti ad ogni elezione si danno da fare per tenere a galla un sistema politico marcio.
Vediamo come evolveranno le cose dal punto di vista giudiziario, di sicuro i cittadini umbri da tempo hanno condannato, sicuramente moralmente, i partiti che hanno ridotto la sanità pubblica ad un affare non certo al servizio degli utenti.