Aveva messo in piedi una vera organizzazione con sede a Perugia e con un fatturato da 4 milioni di euro, evasi al fisco in pochissimi anni ai danni di gente psicologicamente disperata: c’é chi ha pagato 240 mila euro per chiedere aiuto alla maga o per ricostruire un rapporto d’amore finito. Altri hanno investito più di 300 mila euro per riconquistare la serenità perduta, moltissimi altri per un semplice consulto di lavoro, di salute.
I contatti con la Maga avvenivano telefonicamente attraverso il numero dedicato 899 a cui rispondevano dieci dipendenti e sei call center che filtravano le telefonate e pianificavano gli appuntamenti dei clienti in privato.Gli utenti venivano sollecitati a chiamare l’899 attraverso una massiccia e costante campagna pubblicitaria veicolata su stampa, radio, e televisioni, a livello regionale e nazionale.
Le telefonate tracciate dovevano essere regolarmente registrate e fatturate, ma questo non avveniva, come è stato verificato dai controlli della Guardia di finanza che ha scoperto l’evasione e le modalità dei pagamenti effettuati con postepay, oppure vaglia postali o bonifici intestati a nominativi non riconducibili alla maga.
Molti clienti erano benestanti e spesso, in caso di ritardi nei pagamenti, venivano minacciati di riti propiziatori. Il Gip del Tribunale di Perugia ha disposto l’ordinanza di sequestro di immobili, e conti correnti vari della persona indagata. Tra gli altri indagati risulta anche una stretta collaboratrice della maga.
La cartomante messo in piedi una vera organizzazione con sede a Perugia e con un fatturato da 4 milioni di euro, evasi al fisco in pochissimi anni ai danni di gente psicologicamente disperata: c’é chi ha pagato 240 mila euro per chiedere aiuto alla maga per ricostruire un rapporto d’amore finito. Altri hanno investito più di 300 mila euro per riconquistare la serenità perduta, moltissimi altri per un semplice consulto di lavoro, di salute.
I contatti con la Maga avvenivano telefonicamente attraverso il numero dedicato 899 a cui rispondevano dieci dipendenti e sei call center che filtravano le telefonate e pianificavano gli appuntamenti in privato.
I clienti venivano sollecitati chiamare l’899 attraverso una massiccia e costante campagna pubblicitaria veicolata su Stampa, radio, e televisioni, a livello regionale e nazionale.
Le telefonate tracciate dovevano essere regolarmente registrate e fatturate, ma questo non avveniva – come è stato verificato dai controlli della Guardia di finanza che ha scoperto l’evasione- e le modalità dei pagamenti effettuati con postepay, oppure vaglia postali o bonifici intestati a nominativi non riconducibili alla maga.
Molti tra i moltyeplici clienti erano benestanti e spesso, in caso di ritardi nei pagamenti, venivano minacciati di riti propiziatori. Il Gip del tribunale di Perugia ha disposto l’ordinanza di sequestro di immobili, e conti correnti vari. Tra gli indagati risulta anche una stretta collaboratrice della maga.