di Alberto Laganà
Uno dei tanti mali dell'Umbria è senz'altro la guerra ideologica contro l'eolico che contrtibuisce a bloccare lo sviluppo economico della nostra regione. Basta spostare lo sguardo verso il nord Europa che i paesi moderni ed economicamente forti vanno in tutt'altra direzione.
Ad esempio la Danimarca punta molto sulle energie rinnovabili e nel 2015 ha stabilito un nuovo record: il 42,7% del suo fabbisogno di elettricità é stato soddisfatto dalle turbine eoliche sprse nel mare del nord. Nei momenti di forte vento, fanno sapere da Copenaghen, la produzione elettrica supera perfino i bisogni del Paese, che cosi esporta elettricità oltreconfine, L'Umbria ha una mentalità medioevale, di retroguardia anche perchè gli ultimi dati occupazionali provenienti dagli Stati Uniti rimarcano che lo sviluppo di simili fonti d'energia alternativa fanno crescere l'occupazione.
Di contro sono sempre più stringenti i divieti di circolazione a causa dello smog e non si trovano soluzioni per abbassare il numero di morti derivanti dall'uso di fonti fossili. La soluzione è a portata di mano, affidarsi all'eolico, ma questo è un tabù fino a quando non cambierà la guida politica dell'Umbria.