E’ l’agriturismo il settore turistico più danneggiato dal terremoto, con un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole del cratere. Ma sono dimezzati i turisti in tutti i 3.400 agriturismi di tutte e quattro le regioni colpite dal sisma, tradizionalmente meta di gite e vacanze. E’ quanto emerge dalla prima analisi diffusa da Coldiretti sull’impatto del sisma sulle vacanze in campagna in occasione dell’iniziativa #nonsoloamatriciana con 20 agrichef giunti da tutta Italia a Castignano (Ascoli Piceno), per imparare le ricette con i prodotti salvati dalle macerie e portarle nelle altre regioni. Nei 131 comuni del cratere operano 444 agriturismi: 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria. Al momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione, dice Coldiretti. Molti agriturismi hanno avuto stanze per gli ospiti inagibili, cucine e sale ristoranti lesionate, laboratori di trasformazione crollati, piscine e arredi danneggiati, tettoie e gazebo pericolanti. A questo vanno aggiunti i disagi legati alla conseguente difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti come per le semine della lenticchia di Castelluccio ostacolata dalla difficile viabilità. Le vendite di tipicità ai turisti si sono ovviamente azzerate sia per il blocco dell’attività di trasformazione e sia per la stessa mancanza di clienti a cui si aggiunge l’assenza dei residenti, trasferiti negli hotel sulla costa. In difficoltà – sostiene la Coldiretti – è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori. Stalle crollate, animali allevati morti o stressati dalle scosse senza fine che hanno fatto crollare del 30% la produzione di latte hanno messo in ginocchio un sistema con specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, dal ciauscolo al prosciutto di Norcia Igp, che rappresentano un patrimonio culturale del Paese che rischia di sparire per sempre. Coldiretti propone di incentivare il turismo nelle regioni colpite dal sisma con la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi. Per risollevare il turismo occorre anche – sottolinea Coldiretti – un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree. Un esempio è l’iniziativa “Fai Pasqua da noi!” promossa da Campagna Amica in vista delle prossime vacanze pasquali per favorire una prima ripresa delle presenze. Ma la sfida più importante è quella di far ripartire le attività produttive a livello generale.