Sandro Zucchini, vicepresidente dell’associazione Amici del Tevere, impegnato in un’annosa guerra contro i furbetti dello smaltimento selvaggio, denuncia ancora una volta la presenza di schiuma lungo il fiume, mentre segnala inoltre che resta fuori uso la centralina all’altezza del ponte sulla vecchia Tiberina, posizionata da Arpa per monitorare la salute dell’acqua.
Già nel 2014 si parlava di un Tevere marrone e di un forte odore di ammoniaca che emanava dalle acque.
Segnali evidenti di sostanze inquinanti riversate nel fiume.
Ripetute le richieste di indagini da parte degli Amici del Tevere. Una situazione che si è andata replicando nel corso del tempo con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ferma nel parlare di «problemi locali, da ricercare nelle condizioni idrauliche del fiume in un’area caratterizzata da una ridottissima velocità della corrente, a causa della quale il fiume perde energia e tende a sedimentare particelle a granulometria fine che in condizioni normali sarebbero trasportate a valle». Un quadro aggravato «dall’asportazione delle ghiaie dal letto fluviale, operata in passato, che ha trasformato il substrato originario in un substrato prevalentemente limoso e facilmente movibile».
Intanto tre mesi fa sono stati denunciati i responsabili di uno sversamento a Montecorona. In poco tempo i carabinieri forestali della stazione di Umbertide individuarono l’azienda agricola che aveva smaltito illegalmente liquami animali.