A Torgiano, in una sala Sant’Antonio letteralmente gremita di spettatori la pianista Marcella Scarponi ha inaugurato il nuovo pianoforte di cui si è dotata la Filarmonica “Ciro Scarponi”. Si è trattato, in un certo senso, di un sigillo familiare che impronta il legame territoriale tra la città di Torgiano e il suo massimo musicista, il clarinettista che muovendo i suoi passi dal borgo natale, si fece apprezzare nel contesto internazionale per le sue eccezionali doti di interprete. Nel segno di una continuità l’Associazione che si è data il suo nome porta avanti una significativa attività legata alla banda cittadina, alla relativa scuola di musica e a una attività di divulgazione di iniziative atte a legare maggiormente il pubblico cittadino a forme di concerto popolare.
In tal senso va contestualizzata la presenza del neoassessore alla cultura Elena Falaschi, che, all’inizio del concerto, ha preso la parola per confermare l’interesse della giunta comunale alle proposte che la Filarmonica Scarponi esercita sul territorio. Si tratta di un’attività molto importante, ha dichiarato l’assessore, che inserisce Torgiano nel circuito dei centri umbri che fanno della cultura un motivo di crescita e di coesione della comunità.
Il presidente della Filarmonica, Attilio Gambacorta, ha preso il microfono per ricordare come l’acquisto del pianoforte sia stato un tratto molto oneroso per l’Associazione. Una spesa affrontata con la poche risorse disponibili e propiziata dal concreto intervento di un privato, Antonio Fasi, generosamente ringraziato con un applauso. “Il pianoforte, ha ricordato Gambacorta, è uno strumento indispensabile sia per la didattica che per i concerti. Tra poco ci troveremo ad affrontare la seconda edizione del premio Ciro Scarponi, indirizzato al mondo degli strumenti a fiato. La tastiera di un pianoforte è il supporto indispensabile per realizzare la piattaforma esecutive per una competizione che l’ scorso anno fu salutata da un incredibile successo, laureando vincitore lo straordinario clarinettista Stefano Borghi”.
La seconda edizione del concorso Ciro Scarponi avrà luogo il 16 e 17 prossimi e si articolerà nella due specialità di strumenti a fiato e chitarra. Sono già presenti non poche iscrizioni e si preannuncia una alta qualità di partecipanti. La giuria convocata nella sala s. Antonio sarà presieduta da Giampaolo Lazzeri, presidente dell’Anbima, associazione nazionale che raccoglie oltre millequattrocento formazioni bandistiche sparse sul territorio nazionale. Un segno di grande interesse che coinvolge anche la piccola banda di Torgiano in un prestigioso contesto. Gli altri due componenti sono Maurizio Zampognini, che per decenni fu collega di cattedra di Scarponi al Conservatorio perugino e Paolo Ciacci, anche lui allievo di Scarponi e oggi docente di strumentazione per banda al Morlacchi.
Dopo tanta informazione è stata la volta della musica. L’impegno con cui Marcella Scarponi ha voluto ricordare un cugino all’ombra del quale ha maturato il suo percorso formativo, si è concretizzato in un impegnativo pannello di musiche di Debussy, percorse con spirito di concretezza e con piena partecipazione esecutiva. Particolarmente convincente la trilogia di Pour le Piano, dove Marcella ha dato ragione del virtuosismo che la caratterizzava già quando era studentessa del Conservatorio perugino, di cui fu una delle allieve più dotate. In Pour le Piano Debussy sperimentava, nel 1901, la sua strada alla modernità attraverso il recupero di forme stilistiche del passato, molto evidenti sia nello sgranato clavicembalistico dei tempi veloci, che nel lunare indugio della Sarabande centrale. Musica pungente, ben dominata da Marcella che, in apertura di concerto, aveva voluto rievocare le tinte brumose di Pagodes, vero sogno di un Oriente immaginato.
A complemento della serata ecco presentasi due cantanti legati alle serate torgianesi, il tenore Alessandro Zucchetti, brufano e Sarah Piccioni, bellissima voce di soprano. A loro i duetti della Vedova Allegra e della Traviata, percorsi con entusiasmo vocale, per la grande gioia degli ascoltatori.
Stefano Ragni