di AMAR – L’ambiente, la storia, la natura, il paesaggio, l’arte, gli usi, i piccoli paesi che paiono Presepi: è la Valnerina che accompagna il corso del fiume. In basso, parte da Terni e, a monte, si dirama verso Cascia e Norcia, i luoghi santi della cristianità. E’ parte identitaria dell’Umbria, custodisce saperi e retaggi della cultura antica, i segni genuini della vita contadina, “il silenzio e le suggestioni dei borghi medievali”. In più punti, ferita da eventi sismici, ha mostrato, nella capacità di rinascita, la tenacia operosa della sua gente.
In questa straordinario cotesto sono inseriti i Giochi della Valnerina, promossi da “Terni Progetta”, Associazione – si legge nel depliant – di educatori, professionisti, artigiani, operai, italiani e stranieri. Riuniti dall’idea di diffondere cultura attraverso proposte operative nel segno della pace e con lo spirito sereno che esprime lo sport non competitivo. A guidare l’operazione, il dinamico Giampiero Raspetti, insieme a Moreno Rosati, Benito Montesi, Stefano Lupi. La prima parte si è svolta a Ferentillo e a Narni, altre due giornate sono in programma, a Terni, sabato 14 e domenica 15 ottobre, con principale punto di riferimento i giardini della Passeggiata e i locali della ex Chiesa del Carmine.
E’ prevista una serie nutrita di eventi, animati da attività musicali (I Cantori della Valnerina e i Tamburini di Ferentillo), concorsi fotografico, video e poesia (è specificato, gratuiti ed aperti a tutti), tiro con l’arco (Arcieri Thyrus), giochi popolari, torneo di scacchi, spettacolo di magia. Due le Conferenze che avranno, tra i relatori, il Sindaco Leo Di Girolamo, il Segretario generale del CONI Roberto Fabbricini, il Presidente CONI dell’Umbria Domenico Ignozza.
Della Cascata delle Marmore che apre il suggestivo percorso della Valle del Nera, Elena Carducci, giovanissima studentessa del Liceo classico di Terni, nell’opuscolo illustrativo, scrive: “Luogo nel quale il mito è autentico e la realtà mistica, ombra e luce, scrosci cristallini riflettono la potenzialità dell’uomo artefice, ch’è esso stesso natura e siffatta armonia di colori e forme, di moti e quieti, ravvisa una ascetica oasi a misura umana”. Sotto il titolo “La terra del fiume Nera”, Loretta Sabatini aggiunge: “Il fiume è stato ed è progenitore di civiltà, di bellezze, di storia, di economia. Il Nera dei mulini, tanti,almeno 30, nel tratto tra Ferentillo e Terni; il Nera che, con il suo percorso di 115 km, da vita alla Valnerina, il luogo più verde della verde Umbria”. Oggi magnificata dai colori dell’autunno che paiono dipingere quadri da incorniciare con lo sguardo.
Il “maggiordomo” è li, sull’ingresso, si chiama Papigno e da il benvenuto ai visitatori della Cascata. Poi, dall’alto ti guardano Collestatte, Torreorsina, Arrone a destra e Montefranco a sinistra, Ferentillo al di qua e al di là del fiume (la curiosità delle mummie attrae il viaggiatore). Ed ecco l’Abbazia di S. Pietro in Valle, cenobio eremitico edificato sulle rovine di un tempio romano; quindi S. Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto di Spoleto, Triponzo, Preci e su, su, sino a Visso, tra Chiese, castelli, tartufo e buona cucina. E i colli attorno che mostrano esempi austeri di “resistenza alla modernità”, rimasti lì a far da sentinella alla buona vita.
Il Nera è presentato così nel depliant dei Giochi della Valnerina: Nasce a Castelsantangelo, presso Visso. E’ affluente del Tevere nel quale si getta presso Orte al confine tra Umbria e Lazio. Tra gli affluenti di sinistra, il Campiano a Ponte di Chiusita, il Corno a Triponzo, il Tissino a Borgo Cerreto, le sorgenti di Valcasana a Scheggino, il Velino alla Cascata delle Marmore e l’Aia a Narni; tra quelli di destra, l’Ussita a Visso, il Vigi a Borgo Cerreto, il Serra a Terni.
Il Sindaco Di Girolamo, riferendosi all’ iniziativa, sottolinea: “L’Amministrazione comunale riconosce patrocinio e sostegno all’attività culturale di Terni Progetta, gruppo di studiosi che profonde impegno gratuito e squisitamente civico, per valorizzare le tradizioni e le peculiarità espresse dal territorio, cercando di unire i centri del ternano e della Valnerina, con un disegno del tutto innovativo”.