Via libera al fondo di rotazione per salvare il Comune di Terni.
La manovra bis che porterà i ternani a doversi confrontare con tassazioni esorbitanti, è stata approvata, nella serata di ieri, dal consiglio comunale con 19 voti a favore e 8 contrari.
Inutile la lettera del presidente della sezione di Terni di Confindustria , inviata al Sindaco della città, per scongiurare l’attivazione di questo “Piano B” che peserà come un macigno sulle tasche dei cittadini costretti a veder schizzare alle stelle le aliquote di Imu e Tasi per salvare Palazzo Spada, facendo intascare al Comune una somma che si prevede aggirarsi intorno ai 3,3 milioni di euro.
Durissimo il commento dei gruppi di opposizione che, come dichiarato da Enrico Melasecche, hanno voluto sottolineare quanto “le conseguenze di questo atto non saranno brevi, e l’indebitamento del Comune i cittadini lo pagheranno fino al 2045”.
Al coro del dissenso si sono unite anche le associazioni di categoria e i sindacati, ascoltati ieri mattina in Terze commissione dove hanno dichiarato la loro contrarietà nei confronti di una manovra atta a far persistere una crisi già da tempo radicata nel territorio.
A poco servirà l’abbassamento della Tari che, secondo il presidente di Confartigianato Mauro Franceschini, risulta essere un “contentino” poiché “avrà benefici diversi perché si applica a chi produce rifiuti e non ai proprietari”.
La sfiducia risulta quindi essere alta nei confronti di questa nuova tassazione che probabilmente avrà conseguenze sull’economia della città.