Il gruppo Acque Minerali d’Italia è intenzionato a mantenere tutti i siti, compresi quelli umbri. Lo hanno annunciato lo stesso Pessina alle segreterie sindacali nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in conference call. Ora i sindacati , esclusa per adesso la vendita da parte della proprietà, restano in attesa di sapere i dettagli della richiesta di concordato e le ricadute per i lavoratori umbri della Sangemini.
Per adesso nello stabilimento ternano l’attività è ferma e i lavoratori sono in cassa integrazione. Il 12 marzo c’è stato un incontro al ministero dello sviluppo economico nel quale l’azienda si è impegnata a presentare entro 120 giorni un piano industriale per riposizionarsi sul mercato e per mantenere il parco clienti realizzando anche un nuovo assetto organizzativo.
Gradatamente sarà ripresa la produzione, da lunedì al 60% poi in crescendonelle settimane prossime, e intanto sarà richiesta l’attivazione della cassa integrazione, da quella in deroga per gli effetti dell’emergenza sul Coronavirus.