Allarme Covid nel carcere di Terni, dove sono saliti a 62 i casi positivi tra i detenuti della casa circondariale di vocabolo Sabbione.
Tre i reclusi che sono stati ricoverati in ospedale. Il focolaio è circoscritto nel circuito dell’Alta sicurezza e si sta valutando l’ipotesi di trasferire i detenuti per evitare l’ulteriore allargamento del contagio.
Intanto è stata istituita una sezione Covid per interrompere la catena del contagio e sono iniziati i tamponi a tappeto. Preoccupazione viene espressa dal Sarap per le condizioni in cui gli agenti della polizia penitenziaria sono costretti a lavorare ogni giorno. Il numero dei contagi registrati in queste ultime ore a Terni supera di un terzo il totale dei casi riscontrati nelle carceri di tutta Italia.
Il Sarap, Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria, parla di “lazzaretto”.
Una bomba ad orologeria”, la definisce il segretario nazionale del Sarap, Roberto Esposito.
Il Sarap chiede “agli organi competenti di prendere in gestione l’istituto ternano visto il numero elevato di infetti rilevati e di disporre tamponi a tutto il personale che quotidianamente entra in contatto con soggetti già risultati positivi, cercando di riportare il giusto equilibrio tra gestione dell’istituto e gestione del personale, cosa che oggi è compromessa. “In tali circostanze di emergenza non si deve dimostrare a tutti i costi, anche con la mancanza di giuste regole, di poter gestire una situazione così delicata senza chiedere l’aiuto di alcuna istituzione a discapito e negando la dovuta sicurezza al lavoratore, e mostrando l’assoluta assenza di attenzione nei confronti di chi ogni giorno è in prima linea”.