Ast di Terni, Thyssenkrupp cerca partner o minaccia di vendere.
La società spiega che «sta verificando possibili soluzioni di consolidamento per l’acciaio ed è aperta a tutte le opzioni». «L’esigenza di un consolidamento nel settore dell’acciaio si è resa ancora più necessaria alla luce dell’emergenza coronavirus», sottolinea il gruppo tedesco.
Lo scorso anno era fallita la fusione tra l’indiana Tata e il comparto acciaio di Thyssenkrupp per un veto della Commissione Ue. Per salvaguardare «la competitività del suo settore metallurgico, Thyssenkrupp ha adottato recentemente il ‘Piano per l’Acciaio 20-30’, che prevede il taglio di 3.000 posti di lavoro, una ottimizzazione della rete di produzione e investimenti aggiuntivi per 800 milioni di euro per i prossimi sei anni», spiega il gruppo nella nota. Anche per la divisione marittima di Thyssenkrupp si cerca un partner oppure una vendita, aggiunge il gruppo industriale tedesco, mentre punta a sviluppare le divisioni “Materials Services e Componenti Industriali”.
“Acciai speciali di Terni torna quindi sul mercato. È durata poco meno di due anni la presunta strategicità del sito italiano all’interno del gruppo di Essen. ThyssenKrupp ora punta a un partner o una vendita per il sito ternano, il principale polo italiano per l’acciaio inossidabile; ThyssenKrupp – è scritto nell’interrogazione – è oberato da difficoltà finanziare che nemmeno la cessione dell’intera divisione degli ascensori per 17,2 miliardi ha rimarginato. Il ceo, Martina Merz, ha comunicato la decisione di cedere anche la divisione Marine (si parla di una trattativa con Fincantieri), e di verificare soluzioni di consolidamento per l’acciaio oltre che di nuove prospettive della divisione Material services, cui Ast appartiene”.
Fra i primi pretendenti per l’Ast c’è il gruppo Arvedi, che potrebbe dare vita a una cordata insieme a Marcegaglia, Arcelor Mittal e Cassa depositi e prestiti. “Acciaio Italia” sarebbe il nome della joint venture.
Intanto il leader della Lega, Matteo Salvini, avverte: “L’Italia non può perdere un sito storico, fondamentale e strategico dell’acciaio come quello di Terni. Ci lavorano migliaia di persone e non voglio pensare che i tedeschi di Thyssenkrupp pensino di fare cassa sulla pelle dei lavoratori italiani”.
Per il senatore di Italia viva, Leonardo Grimani, “il fatto che l’Ast possa uscire dal core business di Thyssenkrupp insieme a Terninox riporta la situazione dell’acciaieria ternana indietro nel tempo”.