All’Ast di Terni sembra si navighi a vista, senza un piano industriale ma con la certezza del ridimensionamento degli occupati nei prossimi due anni è quanto emerso nel recente incontro al ministero dello Sviluppo Economico con i sindacati metalmeccanici e l’amministratore delegato Massimiliano Burelli.
I più penalizzati sono i 136 giovani che dovevano essere inseriti nell’organico e che invece nei prossimi due anni dovranno trovarsi un altro impiego; con loro perderanno il posto altri 68 lavoratori, quindi un futuro tutt’altro che roseo per l’impianto ternano nonostante i 57 milioni di investimenti promessi di cui 20 milioni saranno destinati all’ambiente e 37 per gli impianti.
Di acciaio fuso se ne produrrà quasi un milione di tonnellate, come ha assicurato l’amministratore delegato, che ha sottolineato i risultati positivi conseguiti nell’anno fiscale 2017-18, in cui si è realizzato un utile di esercizio pari a 98 milioni di euro.
Gli ultimi 4 anni del precedente piano vanno considerati ampiamente positivi non solo riguardo agli utili, ma anche sul piano degli investimenti, poiché rispetto ai 170 milioni pianificati, gli investimenti sono stati 192.
Unica nota positiva è il recente annuncio della casa madre ThyssenKrupp che dichiara Ast asset strategico e parte del core business della futura ThyssenKrupp Materials ag.