“Numerosi testimoni oculari, compresi turisti provenienti da ogni parte d’Italia, il giorno 16 giugno alle ore 13.00 hanno segnalato al WWF che dall’allevamento di trote in Località Biselli a livello dello scarico della centralina idroelettrica fuoriusciva una notevole quantità di acqua color marrone e maleodorante che ha inquinato il fiume per diversi chilometri a valle e già nei giorni passati erano accaduti episodi analoghi. L’episodio è stato segnalato a Provincia, ARPA, Corpo Forestale dello Stato, Comune per le opportune verifiche di competenza.
Un identico episodio fu segnalato dal WWF Valnerina alle competenti autorità addette al controllo lo scorso anno nel mese di Agosto, ma evidentemente c’è qualche problema di fondo, se situazioni così gravi si ripetono. E’ stato anche segnalato che in un campo posto in riva al fiume Corno, 100 metri a monte dello sbarramento dell’allevamento ittiogenico di Biselli, è presente una fanghiglia maleodorante di quasi certa natura organica che giunge a pochi metri dal fiume e potrebbe anche inquinarlo, per percolazione o a seguito di dilavamento per piogge.
Ma con tutta evidenza il problema è di natura politica ed istituzionale ed è più ampio.
In Valnerina la collettività è stata espropriata del bene comune fiume, sottoposto a fenomeni di inquinamento e privatizzato in varie forme, a causa di depuratori, allevamenti di trote, centrali idroelettriche e riserve di pesca; in queste ultime è stato istituito anche il divieto di navigazione e balneazione, caso unico in Italia. Ed in tal modo i fiumi non sono più un bene comune.
Ci sono stati vari tentativi in questi anni di mettere attorno ad un tavolo i vari portatori di interesse per trovare forme concordate e condivise di fruizione del fiume nell’interesse dell’ambiente e nel rispetto dei diritti di tutti, ma sono sempre abortiti per mancanza di volontà politiche chiare.
E’ forse giunto il momento di un’azione che veda partiti e movimenti politici assumersi le responsabilità che gli competono. ”
Armando Mattioli
WWF Valnerina