Nell’aula di Montecitorio il ddl di ratifica ed esecuzione del Protocollo d’intesa tra Italia e Onu relativo al funzionamento, con una dote di 1,653 milioni di euro l’anno, del Segretariato del WWAP (World Water Assessment Programme). La vice presidente della Camera e parlamentare umbra, Marina Sereni, è relatrice del provvedimento. “Sono particolarmente soddisfatta , come italiana e come umbra, che si sia arrivati all’esame del protocollo che disciplina il funzionamento del Segretariato del Programma one che hanno sollecitato il nostro governo affinché ribadisse l’impegno, anche economico, alla permanenza del Segretariato in Umbria”.
Lo dice Marina Sereni, vice presidente della Camera, parlamentare umbra e relatrice del ddl – che oggi arriva nell’Aula di Montecitorio – di ratifica ed esecuzione del Protocollo d’intesa tra l’Italia e l’Onu relativo al funzionamento, a Perugia, dell’Unesco Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del WWAP. Sereni, ricorda che il Segretariato, temporaneamente collocato presso la sede dell’Unesco a Parigi, è stato spostato a Perugia nella sede di Villa La Colombella, nel febbraio 2006 e sottolinea che l’opzione a favore del capoluogo umbro ha rappresentato “un importante riconoscimento per la sensibilità espressa dalle Istituzioni umbre per tutela del vastissimo patrimonio di sorgenti, fonti termali e corsi d’acqua che caratterizza la regione e per l’importante investimento di mezzi e persone che l’Università per Stranieri di Perugia ha destinato agli studi sulle risorse idriche”. In forza di questo Protocollo, spiega, l’Italia assicurerà al Segretariato del WWAP 1,653 milioni di euro l’anno.
Auspicando una celere conclusione dell’iter, la vice presidente Sereni ricorda come questa ratifica ponga fine ad un’annosa diatriba che ha rischiato di compromettere la presenza stessa del WWAP in Italia: “Il Protocollo – conclude – si ispira ad una nuova visione della cooperazione internazionale in cui lo Stato che ospita e finanzia, sia pure parzialmente, un’attività internazionale ha anche il diritto e il dovere di trarne iniziative di suo interesse. Si tratta un approccio, più dinamico ed innovativo del passato, di confermare la nostra opzione per un multilateralismo intelligente, che non punta soltanto al ‘prestigio’ derivante dall’ospitare le sedi di importanti organizzazioni internazionali, ma sa fare i conti con le priorità finanziarie, economiche ed occupazionali che segnano l’agenda politica del nostro Paese”.