Per due giovani residenti in provincia di Perugia, una diciottenne di Gubbio e un 24enne di Castiglione del Lago, è scattata l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Genova, che ha coordinato le indagini condotte dalle Digos di Genova e Savona e dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, nelle chat si “propagandava idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale e istigava a commettere atti di violenza per motivi razziali e religiosi, contro i neri e gli ebrei, minimizzato gravemente la Shoah e anzi manifestando idee apologetiche della stessa e dei crimini di genocidio”.
La notizia è riportata oggi dal Corriere dell’Umbria. Secondo quanto emerso dalle analisi dei telefoni cellulari, del pc, e dei documenti, risulterrebbe che i due, farebbero parte di una della chat create da Andrea Cavalleri, il 22enne di Savona arrestato alla fine di gennaio perché ritenuto responsabile di aver costituito un’organizzazione – denominata “Nuovo Ordine Sociale” – di matrice nazionalsocialista, finalizzata al reclutamento di altri volontari e alla pianificazione di atti estremi e violenti a scopo eversivo. Una delle chat – su piattaforma Telegram – al centro dell’inchiesta era denominata “Vento bloccato”.
Andrea Cavalleri ed è accusato di associazione con finalità di terrorismo e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. Cavalleri si ispirava al gruppo suprematista statunitense AtomWaffen Division e alle Waffen-SS naziste. Per questo aveva creato anche delle chat dove istigava alla violenza contro gli ebrei. Il ragazzo aveva anche redatto e diffuso sul web documenti di matrice neonazista e antisemita con i quali incitava alla rivoluzione violenta contro «lo Stato occupato dai sionisti» ed alla eliminazione fisica degli ebrei.
In una chat c’era scritto: “Purtroppo si spargerà molto sangue, ma per una buona causa. Finalmente i liberali, i marxisti, i capitalisti si renderanno conto di cosa hanno provocato”.
In queste chat si incoraggiava lo “School shoothing”.
“In tre possiamo coprire tutte le uscite della scuola” scrive un utente, “io mi divertirei più classe per classe, col lanciafiamme e un ak47 di scorta, io voglio guardarli in faccia e sentirli urlare, una goduria”.
C’è poi una seconda chat, questa creata su WhatsApp, denominata proprio “Nuovo ordine sociale”, di cui facevano parte 38 persone. “Sarò un Traini 2.0”, diceva il 22enne di Savona. E della chat, facevano parte più che altro giovanissimi, come gli umbri. A gennaio le loro abitazioni vennero perquisite dagli agenti della Digos di Perugia guidati dal vice questore Gianfranco Leva che acquisirono diverso materiale. In quel momento non vennero immediatamente denunciati perché gli inquirenti dovevano approfondire il loro grado di adesione al progetto eversivo del giovane ligure.