Meritata la fiducia alla presidenza della sezione territoriale di Confindustria a Stefano Neri, l’Avvocato – politico e amico di Frattini – che ad un certo punto della sua vita e della sua brillante carriera decise di cambiare vita e mestiere,dedicandosi da avvocato alla vera imprenditoria . Un’imprenditoria fatta di intuizioni e successi che in soli dieci anni siè concretizzata nell’essenza della Brand “Terni Research”, la holding che si occupa di energie rinnovabili, che in pochissimi anni di attività è riuscita ad affrontare i mercati finanziari a cominciare dalla Borsa di Milano.
Stefano Neri, è il simbolo di tutto ciò di cui necessita l’Umbria , di una classe dirigente attenta, preparata ad affrontare la pesante situazione dell’industria che tutti i giorni si scontra con una classe politica territoriale ed extra territoriale poco attenta al territorio e poco preparata per affontare ,di fatto, i problemi della Regione.
L’Avvocato Neri eredita sei anni e mezzo di presidenza targata Umbro Bernardini a cui va riconosciuto il pregio di avere saputo lottare contro l’intolleranza politica nei confronti di una provincia – quella di Terni – piena di problemi a partire dal polo chimico a quello della formazione universitaria, sino a giungere alla piaga sociale dei cassintegrati , per non parlare dell’apocalisse della vendita della Outokumpu:fattori critici che Neri conosce bene al punto tale che ha evidenziato questi punti di debolezza del territorio, promuovendo la conoscenza dei problemi in potenzialità per migliorare e lo ha fatto usando terminologie nuove, quasi sconosciute agli imprenditori locali .
La sua filosofia dirigenziale in Confindustria traspare dalle sue dichiarazioni “Confindustria dirà no alla proposta dannosa di una Terni intesa come area di crisi complessa. Viviamo nel tempo dell’immagine e noi dobbiamo dare di questo territorio un’immagine positiva. Dobbiamo far sì che questo territorio sia attrattivo e lavoreremo perché lo sia. Basta contratti d’area che non portano a nulla di concreto”. Ed ancora “Terni è stata, è e sarà l’industria. L’industria deve tornare ad essere l’incarnazione del desiderio per i giovani, l’industria è il vero motore del progresso”. Ha poi voluto sottolineare “Gli affari del mondo devono passare anche da Terni e in questo senso serve un cambio di mentalità, servono uomini e donne di affari che guardino oltre i confini locali. E come Confindustria dobbiamo porci l’obiettivo di creare nuovi imprenditori che sentano le città del mondo come le loro città e sono sicuro che ci riusciremo. Gli impreditori migliori di questo territorio non sono qui in questa sala, gli imprenditori migliori saranno quelli che verranno”.
Stefano Neri è stato eletto presidente con 448 voti su 460, il suo vice è Antonio Alunni, l’uomo che nella Fondazione Carit ha votato contro la linea dell’imprenditore di successo Colaiacovo nel progetto Clitumnus, finanziaria costituita da imprenditori umbri e nata per il salvataggio e l’indipendenza Umbra della BPS.
Con l’arrivo di Stefano Neri potrebbero cambiare moltissimi scenari nel futuro panorama politico del Ternano e del Perugino. A questo proposito devono far riflettere i dati di banca d’Italia nell’indagine semestrale presentata a metà Novembre , che fotografa la difficile crescita delle imprese, l’elevato numero di disoccupati e le difficoltà di ripresa delle aziende e del settore del commercio, del terziario e dell’industria in Umbria; in una situazione d’incertezza sull’evoluzione del quadro economico.
Sappiamo che gli investimenti non hanno mostrato segnali di ripresa con il proseguire del deterioramento del mercato del lavoro. In particolare è stato rilevato che nella media del primo trimestre dell’anno il numero di occupati si è ridotto del meno 1,2 per cento, mentre le persone in cerca di occupazione sono aumentate di circa quattromila unità. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più alto rispetto agli ultimi venti anni (partendo dal 1992) e cioè il 10,4 per cento (18,5 nella fascia di età 15-34 anni). Il sistema del credito blocca la crescita delle imprese umbre per mancanza di erogazione ed affidamenti.
I nostri migliori auguri all’amico Stefano Neri