Domani 27 Luglio dalle ore 10 alle ore 12 a Perugia in piazza Italia e a Terni di fronte alla Prefettura si terrà un presidio dei lavoratori pubblici con volantinaggio contro le misure previste dal Governo Monti che con i tagli lineari alla spesa pubblica di fatto distrugge lo stato sociale e la sanità nel nostro Paese. La cosiddetta riforma delle Pubbliche Amministrazioni non è altro che un prelievo forzoso costruito ad arte per colpire i lavoratori pubblici ed il ruolo che rappresentano. In questo paese vince chi evade le tasse, chi non denuncia, chi rimane all’ombra del sistema fiscale ed indisturbato continua a non apparire.
Si continuano a colpire i lavoratori dipendenti, marchiati da un aggettivo che li priva dell’autonomia, della capacità o possibilità di liberarsi da qualcosa o da qualcuno.
Una scelta, quella del governo, che potremmo definire poco coraggiosa poiché colpisce i più deboli, gli indifesi e le persone che in questo paese hanno sempre pagato.
Misure che colpiscono indiscriminatamente tutte le Pubbliche Amministrazioni: lo Stato, la Sanità, le Autonomie Locali e la Giustizia.
Tagli che riducono personale e drenano risorse e che producono complessivamente l’inesigibilità per uffici e servizi pubblici.
Provvedimenti che non colpiranno solo i lavoratori ma inevitabilmente e soprattutto i cittadini che saranno costretti a rivolgersi ad altri soggetti, magari privati, per poter esercitare i loro diritti.
E’ mancato il coraggio di colpire i più forti; i costi della politica, le consulenze, le migliaia di società partecipate, le clientele.
E’ evidente la particolare preoccupazione per il futuro delle funzioni svolte dalle provincie e in particolare per il riassetto istituzionale che dovrebbe prevedere per il territorio dell’Umbria una unica Provincia che si sovrappone all’ente regionale, una semplificazione che non produce risparmi ma solo ulteriori sovrapposizioni!
I cittadini dell’Umbria pagheranno pesantemente le conseguenze dei tagli prodotti dal governo Monti soprattutto attraverso la riduzione dei servizi, del personale delle pubbliche amministrazioni e con l’aumento di nuove tasse, ed è per questo che si chiede con forza all’esecutivo regionale di assumere posizioni che determinino una netta discontinuità con le scelte dettate dal governo sia nel merito che nel metodo attraverso l’avvio di una fase straordinaria e coraggiosa che sappia aggredire le criticità, razionalizzare le risorse e veda nel pieno coinvolgimento dei lavoratori il motore del cambiamento.