L’odissea degli “Ecomomostri” di Ponte San Giovanni sembra non dover finire mai.
I due enormi complessi edilizi dell’area ex Margaritelli-De Megni, da anni isotto la tutela del curatore nominato dal tribunale, tornano a far discutere in occasione dell’ennesimo blitz interforze che ha visto intervenire nel complesso “Solaria” in particolare, in via Adriatica, abortito sotto la scure del fallimento, polizia, carabinieri, Finanza, polizia municipale e vigili del fuoco. Negli appartamenti rimasti in “sospeso” sono stati trovati disperati e clandestini che vi si erano accampati.
Alcuni sono stati trovati nella casetta di legno all’esterno del complesso, altri si erano sistemati in un appartamento arredandolo con tanto di mobili e suppellettili. I furbastri erano riusciti anche ad impossessarsi delle chiavi delle porte blindate.
Alla fine in questura sono finiti cinque nord africani, di cui almeno 2 già noti alle forze dell’ordine (uno aveva anche la misura cautelare dell’obbligo di firma). Al di là della denuncia per occupazione abusiva di edificio per tre stranieri clandestini (2 tunisini e 1 marocchino) è scattato anche l’ordine del questore a lasciare il territorio nazionale. Tutti e tre non avevano i documenti ma sono stati identificati grazie alle impronte. In tutto sono almeno una decina gli appartamenti in cui cui sono stati trovati indumenti e giacigli che lasciano pensare che siano stati recentemente occupati.
Un’area quella dei palazzoni (anche quelli dell’indagine Apogeo, il cosidetto “Hotel Gomorra”) ormai abbandonata da anni e una comunità che si interroga da anni sul futuro di un pezzo importante di città-quartiere.