Ora si sa perché Giovanni Antonini si trova agli arresti domiciliari. Il giudice del Tar, Franco Angelo Maria De Bernardi (arrestato), avrebbe accettato la promessa di pagamento di cinquanta mila euro in cambio di un suo intervento nel ricorso presentato dall’ex Presidente della Banca Popolare di Spoleto, Giovannino Antonini, nei confronti della Banca d’Italia con riferimento alla vicenda legata al commissariamento della Spoleto Crediti e Servizi Società Cooperativa, fondazione che controlla l’istituto bancario e della quale lui era Presidente.
E’ quanto emerge dalle carte dell’indagine della Procura di Roma che ha portato oggi all’arresto di sette persone. I soldi promessi rappresentano “il patto corruttivo” tra il giudice del Tar Franco De Bernardi e Giorgio Cerruti, emissario del ricorrente e figura chiave di questo episodio illecito. In base a quanto scrive nell’ordinanza il gip, De Bernardi avrebbe accettato la promessa di pagamento, assicurando “una illecita interferenza volta ad alterare le corrette procedure di assegnazione e decisione del ricorso di Antonini”, finalizzato a ottenere l’annullamento del provvedimento del decreto del Ministero che nel febbraio del 2013 ha posto ”la Spoleto Crediti e Servizi Soc. Coop a procedura di amministrazione straordinaria”.
Descrivendo l’episodio il gip fa riferimento ad un pranzo a cui Cerruti (in passato coinvolto in vicende di bancarotta) invita il giudice De Bernardi, assieme al monsignore Manlio Sodi, di cui non è chiaro il ruolo svolto in questa vicenda.
”Il giudice – si legge nell’ordinanza – si mostrava molto disponibile ad adoperarsi per l’amico di Cerruti, esprimendosi testualmente nei seguenti termini: e glielo facciamo fare… lo serviamo come merita… è amico tuo (parlando di Antonini
ndr)”.
L’interessamento di De Bernardi è tale che la sua richiesta di essere assegnato all’udienza della terza Sezione (che non è la sua di appartenenza) viene accolta. In base a quanto si apprende la causa verrà discussa direttamente nel merito il 2 ottobre e, per gli investigatori, è una circostanza che va letta in favore di Antonini, pur non avendo ottenuto la sospensione del provvedimento del decreto ministeriale.