I discendenti inglesi del letterato Stefano Egidio Petronj saranno il giorno 28 luglio a S. Feliciano per incontrare ufficialmente gli abitanti del paese che nel 1770 dette i natali al loro illustre antenato.
L’incontro avverrà durante la sagra del “Giacchio” e avrà il suo clou nella conferenza organizzata dall’Accademia Masoliniana di Panicale e la Pro-loco di S. Feliciano, con il patrocinio del Comune di Magione, alle ore 17,30 presso il Museo della Pesca. Gli oratori saranno: Mario Tosti dell’Università di Perugia e Gianfranco Cialini, già curatore del Fondo Antico delle raccolte bibliografiche dell’Università di Perugia. Ha assicurato la sua presenza la storica inglese Janet Kinrade Dethick .
Mario Tosti illustrerà il periodo storico nel quale si colloca l’ attività del Petronj e il dott. Gianfranco Cialini parlerà della riscoperta del Petronj.
Curiosa la riscoperta della figura del letterato come racconta Gianfranco Cialini che si è impegnato, anche acquistando importanti scritti del Petronj, a valorizzarne ed a divulgarne la conoscenza nel luogo natale.
«Tutto ha origine dal fortunato incontro, avvenuto cinque anni fa a Magione presso l’anagrafe comunale, tra me e Ken Sylvester, sergente della polizia londinese in pensione, discendente di Stefano Egidio Petronj» racconta Cialini. «Da qui la mia curiosità mi ha spinto a fare delle ricerche il cui risultato è stato stupefacente. Si deve all’articolo “I giorni e le opere di un letterato umbro fra Sette ed Ottocento: figura di Stefano Egidio Petroni” di Raffaele de Cesare, la sua riscoperta che forse fu rimossa perché divenuta scomoda a causa del suo stato di ex prete sospeso a divinis o di “apostata”, come lo definiva Giuseppe Fabretti.
Eppure quando era in vita, sia quando rivestiva l’abito sacerdotale che successivamente, la sua produzione di natura poetica e politica (importante al riguardo l’auspicio che l’Italia, cacciati gli stranieri, possa ricuperare la propria unità e conquistare la propria indipendenza), era tenuta in gran considerazione .
I personaggi con cui è venuto a contatto (in particolare i perugini Vermiglioli, Siepi, Mariotti, Borghi) hanno lasciato una traccia: al Vermiglioli invierà una sua biografia senza fare menzione del suo matrimonio. La sua cultura è enciclopedica: dalle sacre scritture ai classici greci e latini, conosce le lingue: l’ebraica, il greco, il latino, il francese e l’inglese.
È un uomo senza frontiere: risiede a Perugia, a Napoli, a Parigi e a Londra; è un pioniere della diffusione della lingua e cultura italiana all’estero (opere, corsi di italiano, dizionari…) in un periodo in cui in Inghilterra in particolare andava di moda studiare l’italiano». «Forse il poeta inglese Byron è stato indirizzato al Trasimeno da Pietroni? Lo stesso Byron avrà studiato l’italiano utilizzando il corso e il dizionario del Pietronj?» si domanda Cialini, Forse qualche risposta in più si potrà avere in occasione della conferenza.