di Bruno Di Pilla – Da stamane Italiani tutti a casa, senza distinzione di aree geografiche. Spostamenti consentiti solo nel territorio del Comune di residenza, eccezion fatta per gravi motivi rigidamente documentati. Arresto immediato per chi dovesse mentire, fornendo alle Forze dell’Ordine autocertificazioni non veritiere. Assembramenti vietati anche all’aperto, chiusura di tribunali, scuole ed università fino al 3 aprile, stop immediato ad ogni manifestazione sportiva, inclusi i campionati di calcio.
E’ falso che non si possa uscire di casa, sempre che si osservino le misure cautelari imposte dal decreto-legge firmato ieri dal premier Conte. Inutili e dannosi gli assalti ai supermercati per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. I negozi di alimentari saranno come sempre riforniti, non essendo stato limitato il trasporto di merci. Bar, pub, locali e ritrovi per giovani resteranno aperti fino alle 18, ma vi si potrà accedere solo nel rispetto delle inderogabili norme igieniche e distanze di sicurezza.
Inflessibile il divieto di “movide” ed aggregazioni notturne, potenziali focolai infettivi per i più giovani. Coprifuoco per tutti i connazionali? A differenza della Cina, che ha obbligato i cittadini a chiudersi in casa, così limitando la diffusione del virus, gli Italiani possono liberamente uscire per assolvere alle normali incombenze quotidiane, nonché per compiere salutari passeggiate, purché evitino ogni forma d’insidiosa promiscuità. Unitarietà d’intenti e solidarietà, finalmente, tra le forze politiche.
Anche le opposizioni hanno condiviso il pugno di ferro del Governo, tutt’al più invocando ulteriori interventi del Ministro del MEF Gualtieri per lo stanziamento di complessivi 70 miliardi, necessari per far fronte alla depressione economica. Gli stessi Governatori delle 21 Regioni dello Stivale, senza eccezioni, hanno approvato le misure adottate. “E pluribus unum”, da tutti i parlamentari emerge un’unica strategia per debellare il mostro, che sta mettendo in ginocchio la Patria. Pure la Chiesa di Roma si è lodevolmente schierata al fianco dello Stato, nella battaglia contro il comune nemico. Viribus unitis, unite le forze, prima o poi si vince.