Sebbene non abbia ancora raggiunto le 25 edizioni, quello del Pozzo della Cava è diventato già dai primi anni uno dei presepi più originali e suggestivi d’Italia, tanto da essere annoverato tra le principali tradizioni del Natale umbro e uno degli eventi più partecipati delle Festività orvietane, assieme al più noto festival Umbria Jazz Winter. Molti sono i punti di forza di questo inusuale presepio sotterraneo, primo fra tutti l’ambientazione, nella grande grotta di origine etrusca che si trova al termine del complesso archeologico del Pozzo della Cava: una suggestiva cavità alta ben 14 metri, in cui il visitatore si muove lungo un percorso elicoidale entrando dal basso e uscendo dall’altro, partecipe della scena
e osservatore della Natività da più punti di vista. Altro elemento irrinunciabile del presepio sono i realistici personaggi meccanici a grandezza naturale: veri automi di dimensioni umane con volti e incarnati in silicone, realizzati da
professionisti degli effetti speciali. E poi la sorpresa di un allestimento ogni anno diverso, con un nuovo tema conduttore, che che unisce ricerca storica di usi, costumi e suppellettili alle leggende e alle tradizioni sul Natale,
mescolando testi sacri e miti senza tempo in un continuo gioco di rimandi e citazioni, per creare una ricostruzione immaginaria e immaginifica del primo Natale, in cui il visitatore, catapultato fisicamente dentro la scena, diventa protagonista e testimone dell’evento.
Ad accrescere il fascino del presepio contribuiscono senza dubbio anche le musiche, scelte ogni anno in base al tema dell’allestimento, le luci, che riproducono il tipico tremolio delle
lampade ad olio e delle torce, e i semplici ma suggestivi “effetti speciali” che aumentano il realismo delle scene, come i fuochi, la brace ardente, il fumo, il latte che bolle, i rumori, o il luccichio le stelle.