Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nordafricano. L’episodio è avvenuto all’interno del carcere di Capanne quando l’agente è entrato in cella per espletare la battitura, vale a dire l’operazione tramite la quale quotidianamente ci si accerta che le sbarre non siano state tagliate. Il detenuto senza nessun motivo lo ha aggredito al collo e ha cercato di togliergli il martello. Ne è nata una colluttazione, risolta senza conseguenze gravi solo grazie alla prontezza di altri due poliziotti penitenziari intervenuti in soccorso del collega. L’episodio, denunciato dal Sappe (il sindacato autonomo polizia penitenziaria), è avvenuto sabato mattina.
Il Sappe chiede «opportuni provvedimenti» e auspica una politica di espulsioni più efficace. «Le espulsioni di detenuti stranierto Capece, segretario generale del Sappe – sono state fino a oggi assai contenute, oserei dire impercettibili: 896 nel 2011, 920 nel 2012, 955 nel 2013 e solamente 811 nel 2014, soprattutto in Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria. Auspico che l’autorevole richiamo del Capo dello Stato sull’espulsione degli immigrati pericolosi che commettono reati, a cominciare da quelli detenuti, induca il Governo a definire accordi concreti con i paesi dai quali provengono gli stranieri detenuti in Italia».