Francesco Rosi detenuto per l'omicidio della moglie,avvenuto il 25 novembre del 2015, ha ricevuto in carcere la visita psichiatrica alla presenza degli avvocati difensori a Luca Maori e Donatella Donati e dell'avvocato Marco Brusco,per la famiglia Presta.
Il team di consulenti di parte composto da Mauro Bacci, Giuseppe Sciaudone, Enrico Minciotti e Tiziana Camorri ha confermato quanto già dichiarato dal medico legale, dott Sergio Scalise Pantuso e dallo psichiatra Alessandro Perazzi che hanno -in sintesi – detto che ” l'attuale condizione del detenuto -nella perizia esaminata dai giudici nell'incidente probatorio – non appare di per se stessa foriera né peggiorativa dello stato di disagio psicologico che risulta sostanzialmente correlabile alla consapevolezza da parte di Francesco Rosi della gravità dell’atto compiuto e delle ripercussioni che lo stesso ha avuto sul personale futuro e sulle persone a lui più care ed é importante che il soggetto possa continuare il percorso terapeutico e riabilitativo già intrapreso”
A Gennaio 2016, dopo il terzo tentativo di farsi male fu deciso il trasferimento di Francesco Rosi dal carcere di Capanne al carcere di Piacenza ,nel reparto speciale di osservazione psichiatrica .
Entro trenta giorni l'equipe medica, su ordine del PM, doveva valutare le effettive condizioni del detenuto.
I legali del detenuto, Luca Maori e Donatella Donati, considerarono il provvedimento come “una vera doccia fredda“. La decisione del PM si rese necessaria e “cautelativa” a causa dei due tentativi di suicidio in cella: il primo utilizzando una giacca ed il secondo utilizzando una camicia, nel tentativo di soffocarsi con il metodo del cappio al collo.