Da tempo è in atto un contenzioso fra Wwf e Libera Caccia, che ha per oggetto alcune multe comminate da ambientalisti a cacciatori. Le sanzioni vengono contestate perché chi le ha emesse non sarebbe stato autorizzato dalla Provincia. Tant’è che sulla questione il 2 ottobre si è espresso proprio l’Ente per affermare con un decreto la regolarità dei controlli e l’ufficialità dell’autorizzazione delle guardie.
Si sta parlando di svariate migliaia di euro pagate come penale e che ora i cacciatori vogliono che vengano restituite. Basti dire, come riporta Il Corriere dell’Umbria, che la più attiva delle guardie ambientaliste, secondo un calcolo “nasometrico” dell’ufficio contenziosi della Regione, nei mesi della stagione venatoria avrebbe effettuato 78 multe a settimana. Sanzioni che, a seconda della gravità, vanno da un centinaio di euro a qualche migliaio (13mila euro il conto arrivato ad un’associazione che gestisce un’area di addestramento cani). Moltiplicato per le guardie che operano nel territorio regionale, si arriva a una bella somma che Regione e Province dovrebbero restituire.
Insomma, si annuncia ancora una valanga di carte bollate. E di lettere, se i cacciatori umbri seguiranno il consiglio dell’avvocato della Libera Caccia, Marzio Vaccari, che li invita ad inoltrare alla Regione richieste di rimborso delle multe pagate e di risarcimento per i danni da valutare caso per caso, ad esempio da chi ha subito il sequestro dell’arma.