“L’evoluzione è buona, oggi va decisamente meglio anche se resto ricoverato”: così – scrive il Corriere dell’Umbria – l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, dall’ospedale di Verona dove si trova, da domenica, sotto osservazione. Si era scoperto positivo al Covid due weekend fa mentre era nella sua casa in Veneto, dove ha la residenza. Le sue condizioni, inizialmente buone, sono di ora in ora peggiorate, con tosse e febbre, tanto da spingere i medici a un ricovero in via precauzionale. Coletto, proprio il giorno precedente al suo rientro in Veneto, chiaramente inconsapevole della situazione, aveva partecipato a una conferenza stampa insieme agli altri assessori e alla presidente Donatella Tesei così che l’intera giunta era stata messa in quarantena. Tutti i suoi contatti in Umbria, compresi i suoi più stretti collaboratori, sono risultati negativi al Covid. Terminato l’isolamento della giunta regionale che comunque, come aveva già chiarito la governatrice, non si è mai fermata. “La nostra azione è assicurata”, aveva subito evidenziato Tesei aggiungendo che tutti sarebbero stati perfettamente operativi nel rispetto delle norme e delle modalità specifiche del caso. Era scattata comunque la sanificazione dei luoghi al chiuso frequentati dall’assessore e lunedì, come da scaletta, si è svolto il consiglio regionale anche se in videoconferenza. Quello di Coletto è il secondo caso di contagio a Palazzo Donini: a fine settembre, infatti, anche l’assessore ai trasporti, Enrico Melasecche, era risultato positivo ma aveva superato il virus senza complicazioni. Intanto viene tenuta sotto stretto controllo anche la situazione del contagio in Umbria. Stando all’ultimo bollettino di Regione e Protezione civile, sono 161 i nuovi casi registrati in 24 ore a fronte di 3.657 tamponi processati per un tasso del 4.4%. Tre i morti, scendono a 301 (erano 302) i ricoveri ma nelle terapie intensive diventano 38 i posti occupati (quattro in più rispetto al giorno precedente). Le guarigioni riscontrate nel giro di un giorno sono state 148, 24.132 dall’inizio della pandemia.