In Italia sono non meno di 200 mila i commercianti coinvolti in rapporti di usura. Inoltre, poiché ciascuno si indebita con più strozzini, le posizioni debitore sono oltre 600 mila e in almeno 70 mila casi il debito è stato contratto con associazioni per delinquere di stampo mafioso finalizzate all'usura.
Lo afferma il rapporto Eurispes 2015, che cita dati secondo i quali gli usurai attualmente in attività sarebbero 40 mila e di questi molti operano al nord Italia.
Le vittime dell'usura però, dice il rapporto, non sono solo commercianti: anzi, negli ultimi 5 anni il 52% dei soggetti che si sono rivolti agli ambulatori della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura sono persone con un reddito fisso, le famiglie della porta accanto.
L'indagine Eurispes attesta che il 71,5% degli intervistati ha dovuto assistere a una riduzione della propria capacità di far fronte alle spese e fare acquisti con proprie entrate e il 32,3% ha dovuto addirittura ridurre le spese mediche.
L'usura, poi, dilaga al centro nord: in Emilia Romagna in particolare i reati di usura sono aumentati del 219% tra il 2011 e il 2013 e un trend crescente mostrano anche Lombardia e Lazio.
Nell'ultimo anno – si legge poi nel rapporto di Eurispes – la parabola delle materie prime ha visto una diminuzione di compro oro, dopo il boom degli ani passati, del 30-40%; è stato determinante anche il fatto, secondo lo studio, che le famiglie abbiano dato fondo alla disponibilità di oro dentro casa, insieme ai controlli sempre più serrati in questo settore.