Le due parlamentari di Scelta Civica (il Partito fondato da Mario Monti) ora confluite (con altri parlamentari SC nel gruppo PD) hanno motivato la loro scelta.
La parlamentare Ilaria Borletti Buitoni (sottosegretario ai beni e attività culturali e al Turismo nel Governo Renzi) ha detto:”L'invito di Matteo Renzi a Scelta Civica per stabilire e rafforzare un percorso comune nel cammino delle riforme, direzione che i nostri elettori ci hanno chiaramente indicato con il voto delle elezioni europee, non può rimanere inascoltato”.
“A ciò si aggiunge che la ragion d'essere che aveva portato alla nascita di Scelta Civica, e cioè la proposta di un'agenda liberaldemocratica e riformista, risulta oggi inattuabile per il partito Scelta Civica sia per l'abbandono di chi l'aveva fondato che per un'irrilevanza numerica che lascia poco spazio alla costruzione di un percorso politico autonomo.
“Per questo – ha concluso – aderirò al Gruppo parlamentare del PD alla Camera, per concorrere con le mie competenze e coerentemente alle mie convinzioni alla crescita del nostro Paese attraverso un percorso di riforme radicali, molte prossime nell'agenda parlamentare, la cui necessità e urgenza è evidente soprattutto in vista dell'uscita seppur lenta da una crisi drammatica”.
Dal canto suo l’ex Rettore della Università per Stranieri di Perugia Stefania Giannini (ora ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università) ha detto – a proposito del passaggio al Gruppo PD di molti deputati di Scelta Civica: – “Esodo? No, quello di questi giorni non lo definirei un piccolo esodo. E' una evoluzione in parte attesa perché avviene in un momento in cui si devono aggregare strutturalmente tutte le forze riformiste”.
Il ministro ha poi precisato che “il grande progetto di Mario Monti ha avuto un grande senso, e io l'ho detto con chiarezza dopo la sconfitta elettorale alle europee in cui ho ritenuto di dimettermi da segretario di Scelta Civica. Ora diciamo – ha aggiunto Giannini – che a questo punto tutti coloro che con responsabilità di governo e con responsabilità parlamentari credono che il processo riformista debba andare in quella direzione, facciano questa scelta naturalmente. Questo è un momento in cui – ha concluso Giannini – c'è bisogno di aggregazione sul riformismo e non di frammentazione”.