Aumentano i malati di celiachia. In Italia risultano essere affette da infiammazione cronica autoimmune dell’intestino tenue, provocata da un’intolleranza al glutine, 198.427 persone (di cui 2/3 appartenenti alla popolazione femminile e 1/3 a quella maschile). Molti, però, sono gli italiani che non sanno di essere malati: si stima che siano circa 408.000 i celiaci non ancora diagnosticati.
È questo il quadro tracciato nell’ultima Relazione annuale del ministero della Salute al Parlamento sulla celiachia.
«Dal 2015 al 2016 le diagnosi sono aumentate confermando il trend di crescita», afferma il presidente Aic, Giuseppe di Fabio. «Evidente – sottolinea – è la differenza di genere: su oltre 198mila casi 140mila sono donne. Il monitoraggio dei sintomi specifici delle donne, quindi, resta una strategia sempre valida».
Di questo e di tutto quello che gira intorno a questa problematica sociale, si parlerà domenica 8 aprile all’“Hotel Giò” a Perugia, nell’evento organizzato dall’Aic (Associazione italiana celiachia), che si articolerà durante tutta la giornata con orario che andrà dalle 9 del mattino fino alle 18 del pomeriggio.
Sul palco si alterneranno gli interventi di informazione e approfondimento medico scientifico, che saranno affiancati da iniziative ludiche ed associative.
Previsti anche interventi di istituzioni politiche e sanitarie locali.
All’evento ha dato la sua fattiva adesione anche la Iges, la società che detiene il marchio Todis, che sarà presente con un suo stand, curato dal responsabile alla qualità Marco De Angelis, dove verrà esposta la linea per celiaci, denominata “Solo Sano” e, come annunciano i dirigenti, sarà un’occasione per omaggiare il pubblico di alcuni prodotti senza glutine.
Sì, perché se un tempo essere celiaci era un problema al giorno d’oggi non è più così. Adesso il mercato offre una vasta gamma di cibi privi di glutine che alcune aziende sono molto attente a mettere a disposizione dei loro clienti.
«Su questo comparto – spiega Massimiliano Rossi, dirigente commerciale marketing di Todis – siamo recettivi e sensibili. I primi in Italia. Sono già 5 anni che abbiamo focalizzato l’attenzione su questa problematica. Tanti prodotti a scaffale, in aree dedicate, di modo che non costringiamo il cliente celiaco a girare tutto il punto vendita. Adottando una politica dei prezzi che guarda molto al rapporto qualità/prezzo, tanto da renderci competitivi rispetto a tutti gli altri negozi specifici».