Non conosce crisi il fiorente mercato del gioco e delle scommesse: in Umbria, tra sedi principali di imprese del settore e unità locali, per lo più in franchising, nel 2013 si supera abbondantemente il tetto delle cento attività, evidenziando una crescita del 34,7% rispetto al 2012.
Stando ai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano, la crescita in Umbria è superiore al dato nazionale (+32,1%) ma segue un trend che in alcune regioni vede balzi spaventosi come il +80% dell’Emilia Romagna.
Tra Perugia e Terni sono state censite 4 imprese riguardanti lotterie, gioco e scommesse, 52 ricevitorie di Lotto e Superenalotto, 14 gestori di apparecchi “a moneta” o “a gettone” e 31 altre aziende connesse con le lotterie e le scommesse, per un totale di 101, nettamente superiore rispetto alle 75 del 2012, registrando, per l’appunto, un bel +34,7%.
A Perugia il fenomeno è ancora più marcato che nella Conca, con un incremento, dallo scorso anno, di 23 attività in più, meno accentuato il problema a Terni, dove solo 3 sono state le nuove aperture di sale slots ( +12,5%.)
Non è un mistero: lo stato guadagna abbondantemente sul gioco d’ azzardo, tuttavia, molti politici chiedono l’abolizione delle slots ma, la convinzione diffusa, è che non ci sia la reale intenzione da parte del governo di debellare il fenomeno, del resto il messaggio diffuso è abbastanza chiaro: “gioca il giusto”.