Il consigliere regionale Dem: “Regione in colpevole ritardo nell’affrontare un problema grave quanto prevedibile”
“La Giunta Tesei non sia insensibile al disagio vissuto dagli studenti universitari che scelgono la Regione Umbria per la loro formazione e che, da giorni, manifestano contro l’emergenza abitativa e la carenza di posti letto. Bene l’audizione di questa mattina in Consiglio regionale e ora si affronti tempestivamente una problematica che rischia di mettere in discussione il diritto allo studio, aggiornando il tavolo già dalla prossima seduta consiliare”. E’ quanto chiede in una nota il consigliere regionale PD Tommaso Bori.
Per il consigliere Dem “oltre 700 posti letto in meno per gli studentati sono il frutto dei tagli imposti dalla Regione e da una politica di riorganizzazione e ristrutturazione delle strutture immobiliari pubbliche che non ha tenuto debitamente conto dei disagi che avrebbero subito gli studenti. Si tratta di un disastro annunciato – sottolinea – dato che la Regione arriva in ritardo rispetto all’allarme lanciato, a più riprese, dagli stessi studenti nel corso degli ultimi due anni e mezzo. Anche sul fronte degli affitti privati – prosegue Bori – i forti rincari delle locazioni dovuti all’aumento dei prezzi dell’energia, ma, soprattutto, alla scarsità di alloggi messi a disposizione a tale scopo, rendono la situazione abitativa fortemente compromessa. Servono dunque interventi concreti sul fronte delle borse di studio e voucher destinati agli affitti, assieme alla riattivazione della mobilità notturna”.
“Riteniamo peraltro inaccettabile che il successo conseguito dall’Ateneo, grazie all’aumento delle nuove iscrizioni – aggiunge Bori – possa venire vanificato da una Regione che non riesce a dare risposte sufficienti a quanti l’hanno scelta per la propria formazione e il proprio futuro. L’immagine degli studenti universitari costretti a dormire in macchina, perché non più assegnatari di posti letto – conclude Bori – è una ferita che deve essere al più presto rimarginata: ne va dell’immagine e dell’onorabilità dell’Umbria e di un Ateneo che è il fiore all’occhiello della nostra regione”.