La crisi non guarda in faccia nessuno e adesso sono colpiti anche i dipendenti pubblici: 52.000 per l’esattezza, queslli che lavorano in Umbria.Il Consiglio di Stato ha dato infatti il suo “placet” ad uno degli ultimi provvedimenti del Governo Monti, che prevede il blocco degli stipendi per i pubblici impiegati fino al termine del prossimo anno (2014) oltre che il blocco contrattuale fino al dicembre 2015.
L’ esecutivo Letta, sulla base del parere del Consiglio di Stato, non deve far altro che controfirmare il decreto e renderlo così attuativo.«Stipendi fermi per altri due anni, con un’estensione del blocco al servizio sanitario nazionale e alle società partecipate che finora erano stati esclusi», puntualizza il candidato umbro del Mir alle Politiche, Guido Lanzo, che continua, rimarcando come il taglio ai maxi stipendi, invece, riguardava solo i dirigenti pubblici e non quelli privati, dunque, chi guadagna di più non ha nulla da temere, mentre «a rimetterci sono i lavoratori pubblici con stipendi da fame», conclude Lanzo.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario regionale della Cisl, Claudio Ricciarelli, che auspica un dietro front dello stato in questo senso, anche se le premesse, al momento, lasciano poco spazio all’ ottimismo.