Consorzio agrario di Perugia: non ci sarà domani mattina nessun sit-in del sindacato, come anticipato nei giorni scorsi, in quanto il Commissario governativo ha presentato le richieste di Fai Cisl, Flai Cgil e Uiltucs Uil al Ministero per sbloccare la situazione politica dell’Ente. Con questa notizia si è aperto il Consiglio generale regionale della Fai Cisl Umbria che si è tenuto oggi al Ponte San Giovanni alla presenza del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e del segretario nazionale Fai Cisl Stefano Faiotto,
che ha voluto ricordare Luca Renga, un collega di lavoro che è venuto a mancare recentemente al quale sarà dedicato prossimamente un concorso della Fai Cisl Umbria. Molte le questione sulle quali ha puntato l’attenzione il sindacato agroalimentare della Cisl, per bocca del segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi, come quella della necessità di ridurre i livelli istituzionali “per tagliare costi e privilegi della politica e dare nuovo respiro ai lavoratori dipendenti e pensionati, eccessivamente oberati di tasse e imposte”.
La segreteria della Fai Cisl Umbria ha trattato anche di bilateralità, di formazione continua dei lavoratori ma anche dell’eccessiva flessibilità imposta ai lavoratori, soprattutto giovani. Bruschi ha poi denunciato “anche nella nostra regione, l’utilizzo improprio dei voucher e delle false partite iva”. Degli immensi e forse insanabili ritardi della politica e delle sue risposte alla crisi strutturale ed economico-finanziaria che sta attanagliando il Paese è stato il segretario nazionale Fai Cisl Stefano Faiotto che ha auspicato scelte da parte dei Governi a tutti i livelli che sappiano rilanciare il Pil nazionale e dei singoli territori.
Ad entrare nello specifico del rilancio del sistema Umbria è stato Ulderico Sbarra, il segretario generale regionale Cisl Umbria. “L’industria –ha fatto sapere Sbarra- è l’unica strada che l’Umbria può percorrere attraverso l’elaborazione di un nuovo modello economico – basato sulla contrattazione di secondo livello, bilateralità e condivisione di responsabilità con le imprese – per rilanciare il proprio Pil. Bisogna prendere atto che le politiche di rientro dal debito (stabilità) decretano la fine dell’era della spesa pubblica, dei suoi sprechi e dei privilegi. Diviene prioritaria una riforma fiscale che si basi sull’equità e la giustizia: anche per questo i tre sindacati scenderanno in piazza a Roma il prossimo 2 giugno”.