Il Coordinamento dei Cittadini, delle Imprese e dei Comitati, tra cui anche gli ambientalisti, hanno espresso la loro contrarietà al progetto del nodino di Perugia in una nota condivisa. I Comitati coinvolti sono quelli di Collestrada, Torgiano, Ponte San Giovanni, Balanzano, Sant’Andrea D’Agliano insieme a Italia Nostra, Legambiente, Wwf e Fiab Marsciano.
“La volontà da parte dell’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Melasecche di riprendere la progettazione del tanto discusso Nodo di Perugia ora ribattezzato Nodino – si legge nella nota -, allarma e preoccupa tutti i Comitati che già nei primi anni del 2000 si mobilitarono per contrastarne la realizzazione.
Ci siamo prontamente ricompattati riprendendo la battaglia di allora ed oggi siamo ancora più decisi a manifestare il nostro dissenso nei confronti di un’opera illogica ed inutile, poiché inadatta a risolvere le problematiche di traffico sulla rampa che da Ponte San Giovanni sale a Perugia, come già dimostrarono ampiamente dagli approfonditi studi tecnici svolti dal Professore Mariano Sartore della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia”.
L’opera, secondo i Comitati, sarebbe “devastante, in quanto ricadente in zone di eccezionale pregio paesaggistico, agricolo, turistico, naturalistico, ambientale, archeologico e storico-culturale, dove si distingue il borgo medievale di Collestrada, la sua zona boschiva classificata SIC/ZCS (zona a conservazione speciale), i boschi a Farnetto, il riconoscimento di zona di interesse comunitario, tutti valori che verrebbero distrutti dal progetto “nodino”.
Zone, peraltro, dove insiste un’agricoltura di eccellenza, accompagnata da una ricezione agrituristica di alto livello e che raccoglie successi grazie ad una bellezza unica, scampata a tante brutture che uno scellerato disordine urbanistico ha generato nei nostri territori, dagli anni ’70 in avanti”.
“Grazie al supporto delle organizzazioni ambientaliste e culturali come “Italia Nostra”, “Legambiente”, “WWF” e “Fiab Marsciano Amici della Bicicletta” – proseguono i Comitati -, abbiamo richiesto di poter visionare i documenti per capire cosa veramente ‘bolle in pentola’. Da Anas abbiamo ricevuto risposta in contrasto con quanto affermato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit). Il Mit, infatti, afferma che nulla di quanto richiesto è al momento pervenuto da Anas e dalla Regione Umbria (???), ovvero la presentazione di un documento comparativo tra più tracciati, tra cui scegliere il più adatto, cioè il più capace a garantire congruità economica, sostenibilità ambientale e un accettabile rapporto fra benefici e costi di realizzazione. Di tutto ciò non risulta traccia e, comunque, chiediamo di esserne informati e chiediamo adeguata partecipazione”.
“Nonostante tale quadro incerto e confuso – si legge – , l’Assessore Melasecche ha affermato di aver incaricato, nei primi di gennaio, uno studio professionale a provvedere alla stesura di un progetto definitivo! Incarico, peraltro, che per via del notevole importo (superiore alla soglia consentita) avrebbe dovuto sottostare a regolare gara di progettazione! Da verificare, inoltre, se la obbligatoria valutazione di incidenza prevista per interventi in aree Sic-Zsc debba precedere o seguire il progetto definitivo. Tutto questo quando per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ancora non si dispone neppure del necessario progetto preliminare!!! Qualora esistesse, chiediamo di averne subito copia. Anche i due sindaci dei Comuni di Perugia e Torgiano interessati dall’opera non hanno ancora manifestato una loro posizione chiara sull’argomento e, nei relativi Consigli Comunali non si è aperto nessun dibattito. Ciò è scorretto e contrario anche al diritto comunitario. Tutto sottotraccia”.
“Siamo convinti – concludono i Comitati – che se vogliamo risolvere i problemi della viabilità perugina, se vogliamo eliminare le code odiose a Ponte San Giovanni, serve capire innanzitutto dove nasce il problema, la natura dei flussi che congestionano il nodo (pendolarismo) e di conseguenza prendere in considerazione proposte organiche da discutere in pubblico dibattito.
Le soluzioni potrebbero venire da:
- prevedere il pedaggio per i soli mezzi pesanti extralocali sulla e45;
- riorganizzare, specie per i flussi pendolari, un valido sistema di mezzi di trasporto pubblico a partire dall’uso metropolitano delle ferrovie esistenti (ferrovia centrale umbra e ferrovie dello stato) ma ora inutilizzate, tramite sistema tramtreno;
- migliorare la viabilità provinciale ed interregionale intorno all’area perugina a partire da Pierantonio fino a Deruta, fino a Bastia-Foligno, alla flaminia, al territorio eugubino, fino di nuovo a Pierantonio per la Pian d’Assino, come bene prescrive il piano urbanistico provinciale vigente;
- apportare migliorie sulla rampa che dal bivio di Balanzano sale verso Perugia, rendendola a doppia corsia;
- in futuro, valutare l’ipotesi di innalzamento sul viadotto del tratto Collestrada-Balanzano (km3).
È ora insomma di fare scelte al passo con i tempi, che valorizzino il patrimonio ambientale e storico, puntino sul rafforzamento di una mobilità integrativa alla sola viabilità automobilistica.
Assessore Melasecche, è venuto il momento di lavorare per risolvere i problemi delle comunità. Certo spendendo soldi, però spendendoli bene!”.