Venerdì 11 Aprile, alle 17, al teatro Morlacchi di Perugia, Sandro Allegrini (Accademia del Donca) nell’ambito delle iniziative di “Cultura e Peruginità” presenta “Carducci a Perugia- tra storia, fiction e poesia”, con Alessandro Cannevale, magistrato, e Marcello Fruttini, biografo carducciano.
Nel corso dell’incontro saranno lette poesie dedicate a personaggi ed al paesaggio umbro. Forseè stato risolto il rebus della firma (“carducciana”?) sul balcone dietro il coro della chiesa di San Pietro.
La presenza del poeta Giosué Carducci a Perugia (e in Umbria) è valicata da una seria di documenti di sicuro interesse. Come dimostra l’ottimo saggio “Carducci in Umbria e dintorni”, scritto da Marcello Fruttini (edizioni Era Nuova, disponibile in book shop).
Lo scrittore – che converserà con Sandro Allegrini e con il Magistrato Alessandro Cannevale – ricorderà che al “poeta vate” con delibera della giunta del 1907, furono intestati i giardinetti, dove egli aveva trovato ispirazione per il famoso “Canto dell’amore” (in cui ricorda papa Pio IX e la costruzione della Rocca Paolina del Sangallo. Il poeta era peraltro autore di una ironica “bolla di scomunica alla rovescia” nei confronti del romano pontefice.
Nel settembre del 1908, ai giardinetti fu collocato il celebre busto, opera pregevole dello scultore perugino Giuseppe Frenguelli. Uno studium volle ricordare il poeta con una commemorazione tenuta dal professor Francesco Innamorati e aperta dal Rettore Umberto Rossi.
Carducci fu nel capoluogo umbro almeno in quattro periodi, fra il 1877 e il 1879, come presidente di commissione (delegato) agli esami di Maturità presso il liceo classico Annibale Mariotti. Felice il suo incontro con la città, che lo ricorda anche tramite un verso iscritto nel belvedere di Viale Indipendenza (“da le colline degradanti in cerchio, l’Umbria guarda”).
Numerose le lettere scritte da Perugia alla moglie Elvira, alla figlia Bice, all’amante Lidia (cui manifesta la scarsa stima v erso la poetessa perugina Alinda Brunacci Brunamonti, soprannominata Brunechilde), agli amici.
Carducci fu accolto nei salotti perugini da dame e intellettuali di vaglia, come da circoli e sezioni di partiti popolari, circoli anarchici, socialisti, repubblicani, anticlericali. Carducci amò l’Umbria e seppe come pochi cantarne il misticismo. Alfredo Orsini definì il sonetto “Santa Maria degli Angeli” come “il più bel sonetto della letteratura italiana”.
In questo contesto storico – biografico –letterario, s’innesta la presenza del magi strato Alessandro Cannevale, autore del best-seller 2La foglia grigia” (uscito per la serie bianca Eineudi), in cui lo scrittore inserisce nella fiction del suo noir, la presenza del poeta, calato perfettamente nella vic enda ambientata nel capoluogo umbro all’indomani dell’unità.
Un mix di storia e di fiction che colgono perfettamente alcuni elementi topici della figura del poeta.